Milano

Milano Moda Donna: vivere, sognare, splendere!

25 Febbraio 2024
Sulle passerelle del prêt-à-porter meneghino, rifulgono creazioni ricche di concretezza, sensualità ed eleganza a prova di corsi e ricorsi storici. Debutti all’altezza delle aspettative da Moschino, Tod’s e Blumarine. Conferme importanti da Gucci con la terza collezione firmata Sabato De Sarno. Boom di presenze del jet set hollywoodiano da Sharon Stone, ad Uma Thurman, da Jessica Biel a Jessica Alba e Salma Hayek . Sotto lo sguardo vigile di Anna Wintour, tornano a sfilare le super topmodels come Natasha Poly, Amber Valletta, Mariacarla Boscono e Irina Shayk. Ma a dominare la scena è ancora un uomo di quasi 90 anni, ribattezzato il Re della Moda italiana: Giorgio Armani. La sua Donna sotto una pioggia di stelle, può arrivare sino alla Luna ed afferrarla a piene mani e vestirsi di fiori e farfalle come messaggio di speranza nel futuro

 

 

Milano– La Settimana della Moda di Milano per le collezioni prêt-à-porter femminili autunno-inverno 2024-2025, lascia un unico dictat: “Vivere, sognare, Splendere!”.

In una metropoli da sold out per presenze di stelle del cinema americano da Sharon Stone, ad Uma Thurman, Salma Hayek, passando per Jessica Biel e Jessica Alba, sotto lo sguardo super attento e rigoroso della Direttrice di Vogue America, Anna Wintour (considerata una delle donne più influenti del mondo), la moda italiana detta stili e tendenze di femminilità, portabilità ed eleganza. Tra debutti che non tradiscono le aspettative come quello di Astor Appiolaza da Moschino, o di Walter Chiapponi da Blumarine e Mattero Tamburini da Tod’s, una magnifica conferma  arriva da Sabato de Sarno, alla sua terza collezione per Gucci.

 

Il ritorno di TWINSET per una moda raffinata ma accessibile con le super topmodels di nuovo in passerella come ai vecchi tempi

Nella location dei “Frigoriferi Milanesi” sfila per la prima volta a Milano, TwinSet, con una linea che vuole lanciare un messaggio chiaro rispetto all’aumento ancora più spropositato dei prezzi della moda di lusso, presentando capi dal costo accessibile, ma di altissima qualità, secondo quanto affermato dal AD Alessandro Varisco. In passerella riecco due super top models come Natasha Poly ed Amber Valletta ad impreziosire la sfilata con la loro bellezza senza tempo. Abiti fascianti, o minidress di pizzo su stivali da equitazione, chiodi di pelle, ed incursioni in stile Anni ’20.

 

Antonio Marras canta la fiaba di Elisabetta d’Arborea con la partecipazione di Filippo Timi. Suggestioni ed emozioni nei rovi appassionati dell’amore medievale

 

La storia, la fiaba, la letteratura e la poesia, si fondono alla perfezione nella collezione portata in passerella da Antonio Marras che celebra la leggenda della principessa Eleonora d’Arborea, con un ospite d’eccezione: l’attore Filippo Timi che recita affiancando le modelle in modo superbo.

Uno spettacolo all’insegna del femminismo appassionato con abiti suggestivi in un tripudio di tessuti e colori che cantano l’Amore ed i suoi rovi, tumultuosi, innocenti e struggenti, proprio come la terra di Sardegna sa essere.

 

Ode al cachemire: da LAURA BIAGIOTTI  sfila lo splendore della città eterna raccontato a Milano

Lavinia Biagiotti disegna una donna che ama muoversi nella sua dimensione urbana, in modo sicuro e consapevole. Con una ode fantastica al cachemire, tessuto amato da sua madre Laura, Il fascino della Città eterna sfila a Milano, mostrandosi in nuances candide, morbidissime, mille frange, o sciarpe cappuccio su stivali dai tacchi svettanti.

 

Concreta, rigorosa e trasgressiva, è la Donna DI FENDI

 

Kim Jones, per Fendi, pensa ad una Donna che vuole stupire, senza rinunciare al proprio credo, facendosi scoprire poco alla volta. Spazio a stivali lunghissimi fin sopra alle cosce, sotto a minigonne o shorts di tessuto o denim, con calze coprenti e colorate. Tanta pelle, negli spolverini, cappotti o chiodi. Tanta pelle nelle borse, tornate ad essere buste da portare sotto il braccio. Capelli raccolti su entrambi i lati in mini chignon che donano pulizia ed ordine all’imagine. Tailleur con gonne o pantaloni larghi, sartoriali e dall’eco maschile. Orecchini con il simbolo delle due ff in contrasto molto vistosi, stampe sacre sui tubini, body dolcevita di maglia senza chiusura, portati fuori dalla gonna. Verde militare, marrone, cognac, rosa antico, blu elettrico e grigio le tinte più utilizzate.

 

 

 

Elogio della pelle (eco) da ICEBERG

Nel suo 50esimo anniversario, il brand Iceberg, sotto la direzione creativa di James Long, presenta una collezione “in equilibrio tra audacia e autenticità”, secondo le parole dello stesso stilista.

Una moda alla portata di tutti, sia uomini che donne, con una funzionalità molto importante in questi tempi frenetici. Ecco i cappotti con borsa e scarpe abbinate, double face, in ecopelle o in maglia, multifrangia, alternate a chiodi da motocicletta.

Femminilità magica per la collezione di Alberta Ferretti

 

Alberta Ferretti presenta una donna che non ha paura di mostrare sia il suo lato dolce e romantico che quello forte e temerario. Un connubio tra il maschile ed il femminile che contrastano da sempre in ognuno di noi. Tessuti che passano con una facilità estrema dalla flanella allo chiffon, dal pizzo allo chevron . Immancabili le sottovesti che accompagnano la forme in modo ineffabile, con un tailoring unico, così come i cappotti che coccolano il corpo, avvolgendolo e immortalando la sua storia personale. In passerella Deva Cassel, sempre più una super top model, pur giovanissima, destinata a ricalcare le orme di mamma Monica Bellucci. Perfettamente a suo agio mentre sfila in una lingerie di pizzo pregiato con una grazia ed una sensualità di raro splendore. Stesso discorso per lo sfavillio di Irina Shayk che Alberta Ferretti sceglie come modella di punta della sua collezione. Di una eleganza sopraffina. Fasciata da una lunga gonna nera con un top trasparente nella parte superiore con un drappo di chiffon che conferisce un allure di raffinata leggerezza.

 

Marmo e vibrazioni del nero da Roberto Cavalli

 

Fausto Puglisi, direttore creativo di Roberto Cavalli, porta in passerella una donna trasformista, che indossa abiti come calati nel marmo bianco e nero in voga nelle ville dell’antica Roma. Scolpisce, riscrivendola, una nuova fase dell’animalier.

La collezione celebra tre città del cuore del designer: Venezia, Palermo e Roma. E come in ogni nuova era, anche da Cavalli, diventano centrali le giacche e i cappotti dalle linee morbide, i pantaloni palazzo, la maxi camicia da abbinare ai jeans stampati effetto marmo. Bottoni gioiello, la borsa iconica, la Roar Bag in versione rettile marmoreo, stivali altissimi che conferiscono un incedere da amazzone alla donne che li indossano.

 

 

Oro e damaschi per Etro. Ritorno alle stampe tanto care alla casa di moda milanese

 

Marco De Vincenzo, per Etro, pensa ai cappotti maschili laminati di oro ed alle vestaglie di damasco, con giacche abbondanti, per uomini e donne, ancora velluto moirè per le tuniche e un nero da sera in stile Etro, ricco di stampe care alla maison. Tra gli spettatori in sala, anche la fresca vincitrice del Festival di Sanremo, Angelina Mango, grande estimatrice del brand, così come Diodato.

 

 

Marco Rambaldi: una dolce e nostalgica eleganza

 

Marco Rambaldi mette a frutto tutta la sua idea di moda. Con una carrellata che parte sin dagli albori della sua carriera ad oggi. Largo ad abiti smanicati, a bomber corti di lana, o di jeans, e vestiti con coulisse che lasciano il corpo muoversi sinuoso, tra pizzi ed eleganti nostalgie.

 

 

Max Mara, sulle orme di Colette, innalzando l’elisir di uno stile intramontabile attraverso un capo must: il cappotto over

 

Da Max Mara, la donna ripercorre le orme della scrittrice francese Colette, baluardo di un femminismo condottiero e valoroso di fine ‘800, de La Belle Èpoque. Taglio maschile per i completi, calze supercoprenti, tuniche ed un elisir dalla bellezza e dallo stile intramontabile che passa da un capo must della maison: IL CAPPOTTO OVER. Uno strumento di femminilità capace di far sentire a proprio agio qualsiasi donna. Nella morbidezza dei tessuti, si racchiude la felicità di lasciarsi avvolgere durante le stagioni più fredde, proprio come un filtro che protegge dalle intemperie quotidiane. Tutto questo è il melton di cashmere o il cammello e l’ alpaca.

 

 

 

Miuccia Prada e Raf Simons: inimitabile bon ton !

 

La donna presentata sulle passerella di Prada, parla una lingua BON TON! La sottoveste impreziosisce la longuette, nastri e rasi divertenti sugli abiti a sacchetto, copricapo di velluto presi in prestito dalle divise militari. Si torna al twin set di lana anni ’60. In altre parole: colori e decori storici mixati in stile Miuccia.

In questo momento – tiene a precisare Miuccia Prada nel backstage – mi interessa l’introduzione del buono e del gentile, del giusto, perché c’è tanta aggressività e cattiveria, mentre noi proviamo interesse per altre qualità dell’umanità. Gli abiti di questa collezione rivelano un senso di romanticismo che tocca i valori dell’amore e dell’attenzione. L’amore tra le persone, romantico ma anche familiare“.

 

Da Emporio Armani: piovono baci e stelle dal cielo! Per una donna che può arrivare fino alla luna e prenderla a piene mani

 

La collezione Emporio Armani regala un gioco di velluti preziosi, colli eleganti in chiave jabot, tripudio di strass e tanti ricami. Dunque evviva il romanticismo! Lo stesso Giorgio Armani commenta “Ho voluto essere coerente col mio credo, con vestiti che si mettono, smembrando lo show, pur con qualche concessione allo spettacolo, in questa collezione Emporio mi sembra tutto sia concreto e per tutte le età della donna“. Ed infatti, anche i tailleur dal taglio maschile, risultano morbidi e dolci, così come i vestiti da sera di velluto, vera venerazione da parte dello stilista piacentino. Ecopellicce sfumate a pelo lungo, baschetti in testa, gonne lunghe ed ampie, gilet su camicia over, tailleur pantaloni in velluto blu o verde salvia. Cascate di stelle, strass e raggi di luna impressi sui vestiti e negli occhi delle ragazze che si tengono sotto braccio.

 

 

 

Moschino: Peace and Love! Al debutto Adrian Appiolaza, rievoca tutta la particolarità regalata al mondo da Franco Moschino, fondatore del celebre marchio. Sregolatezza e classe uniche

 

Adrian Appiolaza, al suo debutto per la collezione donna autunno-inverno 2024-2025, rievoca tutta la particolarità che Franco Moschino ha regalato al mondo durante la sua carriera. Grandi smile, punti interrogativi, inni alla pace ed all’amore libero.

Ho una passione per l’Archivio e ho deciso di andare in quello di Franco Moschino e riportarlo ai giorni d’oggi, trasformando il mondo di Franco in un mondo reale di oggi. Quello che mi è sempre piaciuto è il suo approccio ironico e teatrale con messaggi reali esposti in modo caotico. Il mio intento è portare la sua teatralità in un punto di incontro con la realtà di oggi. Franco Moschino aveva un modo di dire delle cose provocatorie che magari la gente non voleva ascoltare ma lui riusciva a dirle senza offendere nessuno”, spiega Appiolaza.

 

 

 

Tom Ford: sensualità elettrizzante

Alla sfilata di Tom Ford , star internazionali come Sharon Stone, Uma Thurman, Amber Valletta, su sedie di marmo e con in sottofondo la colonna sonora di Basic instinct, osservano la celebrazione della sensualità elettrizzante che si sprigiona nelle giacche doppiopetto da marinaio, con bottoni dorati, nei pantaloni slim alla caviglia o minigonne inguinali con platform ai piedi. Cinture effetto cocco, abiti di rete, pellicce large, trench neri di pelle, pioggia di paillette, su schiene nude.

 

 

 

Blumarine: la  semplicità glam di Walter Chiapponi

 

Per BlumarineWalter Chiapponi soddisfa tutte le aspettative. Una donna romantica, dolce e libera. Con tagli netti, lineari e poco strutturati. Stampe animalier, soprabiti di pelle, maglie di chiffon. Lingerie in mostra, fiori e colori sognanti.

 

Tod’s : come portare in alto il nome del made in Italy

 

Da Tod’s , Matteo Tamburini, porta in alto il made in Italy. Estrema cura del dettaglio e dell’accessorio dalle scarpe, alle borse, passando per le cinture. Tutto ricalca lo stile del brand di proprietà della famiglia Della Valle. Per una donna sicura e con carattere. Pelle negli spolverini, cappotti e gonne. Stivali al ginocchio o sabot dalla punta sfilata. Borse maxi e cinture a segnare il punto vita.

 

 

Da Gucci si sogna in grande e senza fretta! Parola di Sabato de Sarno

 

Una magnifica conferma arriva da Sabato De Sarno, che firma la sua terza collezione per Gucci. Un designer che riesce sempre a raccontare quale vortice di emozioni lo attraversi nel periodo in cui la creatività mette nero su bianco idee, sogni che verranno poi tradotti in vestiti. Attraverso dei piccoli “gesti sovversivi” come ama definirli lo stesso stilista che riassume con un “guardare le cose da una prospettiva diversa da quella che si dà per scontato sia la più adatta, non attenersi alle regole. Questo è il mio modo di sognare”.

E allora, per il prossimo autunno-inverno, la donna di Gucci, non può fare a meno del cappotto. Di tanti modelli diversi e di tanti colori diversi. Ma anche delle giacche di lana lavorate con paillettes che vanno a sfumare in frange, con sotto dei vestiti di lana e pizzo, e ai piedi i sandali con plateau, stivali da cavallerizza. Oppure i tailleur con gli shorts, chiodi, spolverini di pelle, sottovesti di lana o velluto, con il simbolo delle due GG che diventa bottoni o cinture.

 

 

 

Versace: una donna capace di graffiare con il suo fascino. Una punk che sa anche emozionarsi

 

Versace rende omaggio ai motivi che hanno rappresentato i cult della griffe, in una rivisitazione dei giorni nostri. Bomber e camicie, stampe animalier sui pull, denim per abiti chamisier, pelle lucida o svecchiata. Seduzione e lato graffiante, per una donna dall’anima punk, ma capace di emozionarsi ancora.

 

 

Ermanno Scervino: corsetto mania!

 

Ermanno Scervino presenta una collezione di outfit monocromo. Dal grigio antracite, con pantaloni palazzo e giacche scivolate, a pelle ad effetto cocco stile scudo, passando per i caban larghi ma stretti in vita, e tanta corsetteria. Negli abiti bustier o come sotto giacca. Ancora, cappotti spigati, longuette con intarsi, midi tubini nude tempestati di ricami, vestiti da sera di evanescente organza. Stivali calza con tacco altissimo o doposci ricamati a mano e giacconi dalla fantasia mongolia.

 

 

Ferragamo: Maximilian Davis  rende omaggio agli anni ’20 : piumosi, chiccosi, misteriosi. So sexy!

 

Negli anni ’20 gli abiti rappresentavano un modo per celebrare la libertà. Quell’espressione che oggi risuona in me, nel mio heritage e in Ferragamo“. Con queste parole, Maximilian Davis, descrive quello che lo ha ispirato nel creare questa vibrante collezione per la maison toscana. Capi realizzati con tessuti trasparenti, pezzi rubati dal guardaroba maschile, scarpe con piume che ricoprono le punte, sottovesti seducenti come abiti da sera. Ma anche cappotti e completi di lana e nappa, così come la camicia, che torna ad essere un vero quid di eleganza.

 

 

 

Dolce & Gabbana: Ecco la collezione “Tuxedo” per un nuovo erotismo! Potente e rigenerante. Black Power. Love Power. In passerella l’imponenza della bellezza sempreverde di Eva Herzigova, Naomi Campbell, Amber Valletta, Mariacarla Boscono, Natasha Poly, Irina Shayk

 

La collezione di Domenico Dolce e Stefano Gabbana, porta in passerella una donna che si veste con velette davanti al viso, abiti di rete, pizzi, nude look. Baschi e Coppole per un mix perfetto di stile della vecchia Sicilia e di una Spagna tanguera contemporanea. Un elogio della sartorialità con il colore nero a dominare in tutte le sue declinazioni, e qualche incursione di argento, oro luccicoso ed animalier.

Una donna in abito nero è un tratto di matita” affermano i due stilisti e dunque, ecco “Tuxedo“, la collezione autunno inverno 2024/2025 di Dolce & Gabbana.

La nostra è una storia d’amore con le donne, e nel tuxedo decliniamo la sartorialità al femminile. Un incontro tra contrasti: maschile e femminile, austerità e seduzione si intrecciano, lasciando a ogni donna la libertà di esprimere la propria concezione di stile. Disegnare un tuxedo significa per noi proporre un’eleganza senza tempo, profondamente radicata nella nostra cultura sartoriale. Significa donare alle donne un guardaroba classico che, sfuggendo alla moda del momento, permetta loro di avere più fiducia in sé stesse“.

Mescolare lo spencer corto del tuxedo con un body in seta e pizzo, la giacca larga sopra ai pantaloni ultra slim, o su una gonna di chiffon stretta in vita da un vistoso nastro. I bustier fusciacca, la camicia che diventa una sottoveste che si apre di lato. Avvolgenti cappotti di ecopelliccia, cristalli e culotte. Questo è molto altro è la collezione Tuxedo.

“L’eleganza lineare e la semplicità sofisticata del tuxedo esaltano la femminilità: una donna in tuxedo affascina per la sua eleganza, la sua ambiguità, la sua forza seducente”, concludono Domenico Dolce e Stefano Gabbana.

 

 

 

Missoni: le righe come inconfondibile segno distintivo, sin dai tempi di Ottavio e Rosita

 

Si intitola “the ones of the stripes“, la collezione di Missoni firmata dallo stilista Filippo Grazioli presentata per questa Fashion Week. “L’intento è stato quello di tornare alle origini per onorare l’eredità del brand fondato da Ottavio e Rosita Missoni nel 1953, quando proposero le famose “righe materasso”, l’unica cosa che potevano realizzare con le macchine. Da quel momento furono chiamati “quelli delle righe” e riuscirono a trasformare questo appellativo nel loro punto di forza, definendo un’identità che poi venne esplorata in ogni modo e direzione, fino al celebre zig-zag. La mia idea era quindi di riprendere le loro prime righe, reinterpretandole in una maniera che non fosse agée o datata”.

Righe in azzurro, rosa, arancio, che percorrono la figura da capo a piedi, con cuffie da nuotatrici e stivali. Forme arrotondate, maglie cocoon contro il freddo, per rilanciare uno stile che in oltre 70 anni di storia non ha mai stancato ed ha sempre brillato per estro e anticonformismo.

 

 

Bottega Veneta: reslilienza e speranza per essere eleganti!

 

I fiori sbocciano dopo che la terra è stata bruciata: danno un senso di speranza. Tornano più forti che mai. Qui l’eleganza è resilienza”, questo è il senso metaforico che si cela dietro la collazione realizzata da Matthieu Blazy per Bottega Veneta.

Attraverso la collaborazione con la Fondation Le Corbusier, si legge in una nota stampa diffusa dal brand, si intende fornire la concezione di resilienza secondo lo stilista. “La mia è un’idea di resilienza: il cactus cresce dove non può crescere nient’altro. Vorrei che il pavimento fosse visto come questo paesaggio; la sfilata potrebbe avere un senso di introspezione, ma con un senso di resilienza e di speranza. È una prova del fuoco che viene superata. Gli sgabelli LC14 Cabanon di Le Corbusier in origine era una scatola di whisky che lui aveva trovato e riutilizzato; una cosa pragmatica che è diventata una leggenda. Un monumentalismo del quotidiano: un senso di allure e fiducia nel pragmatico, nell’utilitario e nello scopo. Come l’abbigliamento da giorno viene percepito in questo mondo notturno; le silhouette sono semplificate e riconosciute come monoliti nel buio. In un mondo in fiamme, c’è qualcosa di molto umano nel semplice atto di vestirsi”.

 

 

 

Giorgio Armani celebra la bellezza delle donne senza età, i fiori e la natura. Per continuare a credere nel futuro e nella Vita. In passerella anche Gina Di Bernardo, una delle modelle di punta dello stilista negli anni ’80 e ’90, che sfila con raffinatezza immutata

 

La sfilata del Re della moda, Giorgio Armani, è un omaggio indimenticabile alla bellezza delle donne, senza distinzione di età. Una celebrazione in grande stile dei fiori, della natura e del Creato. Per lanciare un messaggio di speranza nel futuro e nella vita. Ad aprire lo show, in passerella sfila con raffinatezza immutata, Gina Di Bernardo, una delle modelle di punta, musa dello stilista piacentino, negli anni ’80 e ’90. Come non ricordare il mitico scatto immortalato dal grande fotografo Aldo Fallai, che la ritrae con un cappello a falde larghe che copre il volto parzialmente, mentre indossa una giacca scivolata dal taglio maschile, per la campagna pubblicitaria di Giorgio Armani, stagione autunno-inverno 1987-1988.

Anche nella collezione presentata da Armani poche ore addietro, la donna veste capi che le armonizzano il viso, le forme fluide e ne alleggeriscono la figura, con giacche che si allargano nelle maniche, i cappotti che arrivano alle caviglie e i pantaloni farfalla: larghi sulle cosce che stringono nella parte finale. Velluto, velluto, velluto. Un amore pazzo sempre testimoniato dal brand, con farfalle e fiori cuciti su bluse, giacche da tailleur, vestiti da sera. Nuances tipiche e care a Giorgio Armani: blu notte, nero, verde smeraldo e cobalto che luccicano con inserti di raso e sete pregiate, blouclè di lana e ricami magistrali.

Io sono io, gli altri sono gli altri“. Con queste parole Giorgio Armani apre la canonica conferenza stampa dopo la sfilata. “Quando creo la mia moda, penso sempre a donne che posso incontrare ovunque e non fra eccitazioni intellettuali e sessuali. Penso a donne coerenti con il loro volto. Continuiamo ad accettare tutti, ma io non ci sto. Io sono stufo di vedere una matta che gira in mutande in via Montenapoleone a Milano. Donne trasformate in un oggetto del desiderio e se c’è un 50 per cento degli uomini che le ama così, c’è un 50 che dice di no. Io poi detesto il termine moda, vorrei fosse abolito. Continuiamo ad accettare tutto, ma io detesto questo mondo. Per fare questi fiori ci ho messo otto mesi, dico otto“. E aggiunge: “Sono preoccupato perché non si guarda abbastanza il mondo. È come se fosse una palla messa lì, come se non ci appartenesse e non si rispettano le diversità“.

Infine, non le manda a dire rispetto ad una settimana della Moda di Milano troppo frenetica: “Ho mandato una lettera alla Camera della Moda“, dove spiega di essere rimasto l’unico a sfilare l’ultimo giorno e che si rende necessario che anche altri marchi seguano il suo esempio…di coerenza a passione viscerale per il suo lavoro.

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.