Milano

Milano Fashion Week: Femminile è portabile!

25 Settembre 2024
Ecco cosa abbiamo visto sulle passerelle meneghine negli scorsi giorni. Dalla celebrazione dei 60 anni di Vogue Italia con una mostra che ne ha ripercorso storia e cambiamenti culturali e sociali, passando per la standing ovation riservata a Giorgio Armani con la presentazione della linea Emporio e la riapertura del flagship store di Via Manzoni, il ritorno di Madonna quale musa ispiratrice di Dolce & Gabbana, e i preparativi per festeggiare il centenario di Fendi ma anche il mezzo secolo di Laura Biagiotti e di Iceberg

 

 

 

 

Milano-  Si spengono i riflettori sulla Milano Fashion Week per le collezioni femminili primavera-estate 2025 del pret à porter. Sono stati giorni frenetici quelli vissuti all’ombra della Madunina che hanno mostrato sulle passerelle il concetto di eleganza comoda e portabile, soprattutto. Con ospiti internazionali del calibro di Madonna, tornata in auge come musa ispiratrice di Dolce & Gabbana e Anna Wintour (superdirettrice di Vogue America) giunta a Milano per presenziare alla mostra celebrativa dei 60 anni di Vogue Italia, svoltasi dal 19 al 21 settembre in quel di Palazzo Citterio in Via Brera. Tante conferme, debutti e fermento culturale.

Matteo Tamburini, per Tod’s, porta alla luce una donna che indossa giacca antivento di pelle, trench in stile saio, blazer strutturati sopra abiti tunica.

Ed ecco che, da Gucci, Sabato De Sarno, che ha precisato “Mi interessa la moda vera, che la gente può indossare“, racconta lo scintillio accecante dei grandi abiti da sera, i completi stile biker, vestiti mini, giallo neon.

Emporio Armani rilegge la sua storia attraverso una prospettiva futuristica che non tradisce le sue rivoluzioni dell’abbigliamento dei nostri tempi. In attesa del mega evento inaugurale del prossimo 17 ottobre, quando sarà la presentata la collezione primavera-estate 2025 firmata Giorgio Armani, in Madison Avenue, è stato riaperto il flagshipstore di via Manzoni, con tante novità anche per la linea Armani Libri, Armani Dolci, Armani Fiori.

E, dunque, in quel di via Bergognone 59, presso l’Armani Teatro, le creazioni Emporio Armani, che fanno parte della collezione “Futuro Anteriore”, certamente partono dall’origine del brand, rielaborando i grandi cambiamenti del guardaroba femminile e maschile operati durante la carriera dallo stilista piacentino, imprimendogli estrema concretezza, pur arricchiti di un quid eccentrico e fuori dai canoni ordinari, come per esempio i copricapo in stile campagnolo, o la cuffia da pescatore. Ancora, la donna indossa con tanta disinvoltura accessori prettamente maschili, come la cravatta, che diviene un prezioso tocco di eleganza stravagante da sfoderare come arma di seduzione, sia sotto ad una giacca che senza. Pure l’Uomo di Emporio Armani che sale in passerella, porta pantaloni palazzo gonfi e comodi sperimentati in tessuti e tonalità differenti. I colori sono pastello e nelle varie declinazioni del perlato che si lasciano però dominare dall’universo del rosa. Infine, il capolavoro per eccellenza,  “la camicia bianca”, importante, voluminosa, e ricami per i pantaloni, scintillii di blu e nero sia di giorno che di sera.

Iceberg, celebra i suoi 50 anni, con un evento super glamour, portando in passerella, il color terra e sabbia, arancione e blu elettrico, il giallo lemon, alternando creazioni in maglia, a soprabiti e trench dallo stile british. Novità: il lancio dell’eyewear prodotto da Avm 1959 .

Dolce & Gabbana si ispirano a Madonna, che torna a calcare la scena milanese e della moda internazionale. Spazio a parrucche biondo platino che appartenevano anche a Marilyn, seni in evidenza e amarcord in ricordo di Anna Magnani e Silvana Mangano.

Madonna è una nostra icona da sempre. È anche grazie a lei che sono cambiate tante cose nella nostra vita”. Sono le parole di Domenico Dolce e Stefano Gabbana, che hanno invitato Miss Ciccone alla loro sfilata.

Fendi per la Primavera/Estate 2025, in vista del centenario della Maison, mixa il nuovo con la tradizioni di quattro donne al timone della casa di moda romana, nel tempo. Chiffon per gli abiti stile anni ’20, sottovesti anni ’90, accappatoi in pelle rivoltata beige, gonne coccodrillate bianche, gilet di rete, stivali Selleria con calzini floreal o abiti con stampe botaniche, con la Baguette, must di Fendi, proposta in chiave boho con frange, ciondoli e gioielli.

Miuccia Prada e Raf Simons narrano con le loro creazioni, tutta la carriera della stilista milanese riproponendo i vari capitoli gloriosi che l’hanno consacrata tra i più grandi di sempre. Le modelle e, ogni abito, sembrano slegati per stile, storia, taglio e materiali e colori, l’una all’altro. Si avvicendano vestiti bon ton, ad armature fluo o luccicanti, su tacchi a spillo eleganti, cristalli, stiletti, vita bassa, colletti trompe-l’oeil, cappelli conici, twin set, frange, visiere.

Da Moschino, Adrian Apiolaza, conferma al suo secondo appuntamento come direttore creativo della maison, tutta la stravaganza, ribellione e libertà, care al brand fondato da Franco Moschino. Frasi provocatorie impresse su t-shirt lunghe come tubini, drappeggi, scollature, abiti vestaglia, perle su giubbe di jeans.

Max Mara, parla di filosofia a serenità. Capi lunghissimi, tagli netti e precisi, impunture in vista, o culisse a cono, trench, cappotti, dritti, ininterrotti. Bianco e beige su tutti a regalare eleganza con aperture tondeggianti.

Laura Biagiotti festeggia il mezzo secolo di attività, con una collezione iconica, femminilissima e soprattutto all’insegna della portabilità e dei fiori. Il colore bianco, caposaldo di Biagiotti, si alterna al beige, azzurro e rosa cipria. Pizzi, ricami e nude si rivolgono a donne giovani, quanto mature, con fluidità e romanticismo. Maglia di seta, cashmere e lunghezze, lasciando danzare il corpo che incede.

Antonio Marras, racconta le serate estive e la Sardegna, con jacquard, stampe beige, nere, tipiche isolane, ricami, pizzi, fiocchi e volant. Come tante cartoline dalle località vacanziere più glam di tutto il mondo, in passerella salgono spaccati di leggerezza, con tocchi romantici, risoluti o sognanti.

Da Bottega Veneta, la donna riscopre il suo lato bambino, libero, curioso, e impavido. La pelle si vesta da sera di paillettes, materiali sperimentali, tagli sartoriali, giocosi e irriverenti. Rane gioiello, che scalano i vestiti, copricapo con frange multicolor, e giochi di volumi.

Salvatore Ferragamo ricrea la potenza suggestiva del balletto di danza classica, proponendone gli accessori emblematici, come scaldamuscoli, abiti felpa con drappeggio, punte da ballerina scamosciate, body e nastri preziosi, tutto improntato sulla contemporaneità.

Alberta Ferretti, dopo l’ultima collezione primavera-estate 2025 ,presentata sotto i portici del cortile del Museo della Scienza, ha annunciato l’addio alla direzione creativa della maison da lei fondata nel 1981. Capi sexy, scivolati o fascianti nelle nuances del salmone o dello zafferano, del glicine, o del nero e nudo, riescono a far fluttuare la figura in modo sempre etereo ed impalpabile.

La donna e l’uomo visti in passerella per Versace, invece, nella suggestiva location del Castello Sforzesco, si preparano a vivere la prossima primavera-estate, in chiave punk e seducente al contempo, con cappotti minimal dei colori del cielo, polo a mezze maniche, abiti dal gusto vissuto, che frusciano, riportano motivi floreali, cardigan con solo il reggiseno sotto, i jeans che toccano terra e con la gamba morbida. Ancora, tailleur con pants a pelle, o pantaloni alla caviglia, abiti sotto il ginocchio dall’effetto metallico o dorato.

Da Etro, Marco De Vincenzo, presenta la sua collezione accompagnato dall’esibizione dal vivo all’artista sarda Daniela Pes. Un inno al Sud, con i suoi colori forti, accesi, i mix di cromie, che non dimenticano il passato ma lo indirizzano come trampolino di lancio per un futuro fatto di sperimentazione, necessaria per evolvere.

Grande emozione per il ricordo di Roberto Cavalli, il fondatore dell’omonima casa di moda, scomparso lo scorso aprile, dove in pedana salgono supertopmodel come Mariacarla Boscono e Isabeli Fontana, che indossano sottovesti dal taglio irregolare, zebrate, della collezione autunno-inverno 2000, un vestito a sirena in pelle nera e chiffon del 2003 e tre abiti di piume del 2004.

 

Vogue Italia celebra i 60 anni con una mostra cult a Palazzo Citterio in via Brera a Milano

 

Da 19 al 21 settembre scorsi, presso Palazzo Citterio in via Brera a Milano, è stata allestita la mostra “Sixty Years of Vogue Italia”: un percorso espositivo aperto a tutti , che ha narrato attraverso sessant’anni di moda le rivoluzioni sociali e culturali con 60 copertine iconiche e testi inediti. La retrospettiva è stata curata da Vogue Italia in collaborazione con Ferdinando Verderi per il concept e design. Diversi scrittori hanno, invece, prestato la loro interpretazione individuale delle copertine scelte. Anni in cui i più grandi fotografi, artisti e autori hanno offerto i loro modi di vedere le cose ad una comunità che conta oltre 16 milioni di utenti, tra cartaceo, social e sito.

Ora, il testimone passa a Parigi.

 

 

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