Milano

Per i suoi abitanti Milano assomiglia al paradiso

18 Giugno 2017

A distanza di sei mesi dalla prima indagine su Milano, effettuata dagli studenti di Scienze Politiche, una nuova rilevazione ribadisce l’ottimo giudizio che i cittadini hanno della propria città. Se possibile, ancora migliore del precedente. Perché, se si conferma una quota pari ad oltre l’80% degli intervistati che giudica positivamente la qualità della vita della zona in cui risiede, alcune ombre che ne minavano la piena soddisfazione appaiono oggi in deciso miglioramento.

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In particolare, la percezione sia della sicurezza che dell’integrazione degli immigrati nel tessuto cittadino vede, per entrambi i temi, un significativo incremento di oltre 10 punti percentuali rispetto al passato. Il problema della sicurezza in città passa dal 53% al 64% di valutazioni positive, mentre quello dell’integrazione, pur rimanendo in parziale sofferenza, vede i giudizi positivi incrementarsi nettamente, dal 36% al 48%.

Che il “sistema Milano” funzioni egregiamente lo si comprende soprattutto andando a controllare quali siano le tematiche che ottengono i risultati peggiori, in termini di soddisfazione della popolazione residente, tematiche che, per quanto importanti, non sono certo fondamentali per un quadro complessivo sulla qualità della vita milanese. I giudizi meno lusinghieri riguardano: la mancanza di adeguati stimoli e iniziative culturali, soprattutto nelle periferie; la mancanza di luoghi idonei per lo svago ed il tempo libero, ancora nell’area più periferica; la manutenzione del manto stradale. Questi tre elementi, unitamente al problema dell’integrazione, sono gli unici che ottengono – sia pur di poco – un maggior numero di giudizi negativi, nell’ordine del 55%, contro il 45% di valutazione positive.

Se queste sono le principali negatività nel pensiero dei meneghini, non è troppo illogico arrivare alla conclusione che gli abitanti del capoluogo lombardo pensino alla propria città come un piccolo paradiso in terra, dove tutto (o quasi) funziona bene, o molto bene. Quali sono le eccellenze, dunque?

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Accanto al lavoro e all’occupazione, che non desta particolari problemi, è il giudizio sulla qualità dei trasporti e dei collegamenti con i mezzi pubblici, da una parte, e la capillarità della dotazione di offerta commerciale, dall’altra, che rasentano la perfezione, con una quantità di percezione positive vicine al 90%. Leggermente distaccati, in questa speciale classifica, i giudizi sul verde pubblico, sui luoghi di associazione e di attività sportiva, il buon funzionamento degli uffici comunali oltreché, come si è detto, la diffusa percezione di sicurezza che offre la città anche in ciascuno dei differenti quartieri della metropoli.

Quest’ultimo elemento è certo il più sorprendente, considerando il fatto che Milano è, tra le grandi città italiane, quella maggiormente “invasa” da cittadini provenienti da ogni parte del mondo. La quota di residenti stranieri, ormai milanesi, è vicina al 20%, più del doppio della media italiana, pari quindi ad un quinto della popolazione complessiva, molto più che a Roma, ferma al 12%, o a Napoli, intorno al 5%. Stranieri che hanno saputo integrarsi talmente bene che è proprio il loro il giudizio più entusiasta per quanto riguarda la qualità della vita in città (valutazioni positive oltre l’85%) e per tutti gli elementi qui considerati.

Buona infine la valutazione dell’operato del sindaco Beppe Sala, che viene ben giudicato anche da una fetta importante dell’elettorato di opposizione, oltre il 30% degli elettori di centro-destra e dei 5 stelle, accanto a quello entusiasta proveniente sia da quello di centro-sinistra che della sinistra più radicale. Che il progressivo miglioramento di Milano sia anche merito suo, o che egli sia riuscito comunque ad assecondare un processo positivo che contraddistingue il capoluogo lombardo, non è ovviamente dato sapere.

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Rimane il fatto indiscusso che il “sistema Milano” funziona egregiamente e che quasi nessuno, tra i suoi abitanti, pensa di andarsene da questo luogo “benedetto”.

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