Milano
Milano 21: “contaminazione” per la svolta ambientale
Con l’avvio della campagna elettorale milanese ormai imminente, su entrambi i fronti della contesa politica ci si confronta sui programmi. Specialmente in queste fasi preliminari, essi si trasformano da obiettivo a strumento, nel senso che consentono di formare alleanze e coalizioni tra realtà che non sempre la pensano allo stesso modo, ma che possono trovare convergenze su obiettivi comuni.
Se nel centrodestra la triade è sempre la stessa da un quarto di secolo, mutatis mutandis, nel centrosinistra le relazioni sono decisamente più articolate. Proprio la non scontata capacità di Giuliano Pisapia di mettere insieme un fronte decisamente ampio – da Rifondazione Comunista a Italia dei Valori, passando per il cattolicesimo sociale e un robusto apporto del civismo – ha consentito dieci anni fa di imprimere una svolta al governo di una città nella quale un voto solo ideologico non avrebbe certo premiato l’opzione progressista.
E lo stesso varrebbe ancora oggi, se con Giuseppe Sala non fosse proseguita un’esperienza amministrativa che ha confermato e consolidato la capacità di dialogare proficuamente con mondi estremamente eterogenei, come quelli che rappresentano il DNA di Milano.
Se si continua a lavorare a questo progetto è perché si è convinti che si possa e si debba fare di più. A questo proposito, proprio la complessità della principale metropoli italiana suggerisce il tema della “contaminazione”, una sorta di step evolutivo rispetto a una coalizione tradizionale, nella quale ciascuno porta e presidia i propri temi distintivi, nel legittimo rapporto con i rispettivi stakeholder.
Oggi è difficile, se non impossibile, pensare che si possa gestire efficacemente temi delicati come la transizione ambientale senza chiamare in causa anche gli aspetti economici, oppure occuparsi di salute (che nel post-Covid reclama un ruolo più centrale per i sindaci) in maniera scollegata dai trasporti, o ancora affrontare la nuova concezione urbanistica e l’interessante prospettiva dei servizi in un raggio di 15 minuti senza riflettere in maniera profonda su commercio, digitalizzazione, conciliazione tra lavoro e tempo libero e anche sport, tema da non lasciare alla sola attenzione di noi appassionati, ma determinante anche per i suoi riflessi socio-sanitari.
Se cogliere la connessione tra questi aspetti non è particolarmente difficile, decisamente meno banale è essere conseguenti sul piano della proposta politica. Ciò presuppone lungimiranza e capacità di guardare al di là delle rispettive aree di interesse, personale e di appartenenza, mettendo le proprie competenze a disposizione di un progetto che vada oltre la mera somma delle parti.
Le nuove sfide di una città colpita al cuore dal Covid-19, ma anche reduce da dieci anni di crescita, ci stimolano a puntare più in alto, ben sapendo che i prossimi cinque anni saranno determinanti anche per il raggiungimento degli obiettivi ambientali definiti a livello internazionale.
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