Milano
Mano cancella, cuore non duole?
Il primo maggio, a caldo, ma anche non tanto, ho espresso una posizione durissima contro gli incappucciati che hanno fatto scempio di via Carducci. Memore delle prime avvisaglie di violenza degli anni ’70 ero, e rimango, un intransigente non violento che pensa si debba condannare anche la semplice sberla, scintilla spesso di una ben peggiori seconde e terze puntate.
A freddo, rimango di questa opinione ma ricomincio scaldarmi nel vedere come questi avvenimenti siano stati utilizzati, con un marketing politico di indifferente cinismo, per portare acqua al mulino di qualche partito. Il Partito democratico, dopo il bundle biglietto expo/tessera, ha cavalcato, senza vergogna o spirito critico, la epica battaglia del bene vs male, pulito vs sporco, mastro lindo vs graffittaro, in una rincorsa al perbenismo in chiave elettorale.
E 20mila milanesi, tra cui alcuni ingenuamente scesi in piazza per riaffermare dei principi di non violenza, si sono visti trasformati in 20mila colf dedite alla difesa dei gioielli di Area C. Ventimila milanesi ingabbiati, nolenti o quanto meno incoscienti, in uno spot elettorale che il buon Matteo Renzi ha pensato di diffondere prontamente urbi et orbi. I soliti noti, Bisio tra uno spot sulle scommesse e uno sulla generosità bancaria, e i soliti presenzialisti dei palchi pseudo arancioni, hanno ufficialmente aperto la campagna elettorale in un giorno in cui si sarebbero dovuti ascoltare – proprio per schiaffeggiare moralmente chi aveva tacitato la protesta – gli ultimi, quelli a cui era stato negato il diritto alla parola. Ma si è preferito cancellarne ogni minima traccia. Occhio non vede, cuore non duole. Milan l’è un gran Milan.
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