Milano
Malvezzi: “L’Unione Europea non è democratica”
Che cos’è davvero la democrazia? E cos’è la libertà? L’unione Europea può essere definita democratica? È il prologo di una lunga intervista con il Prof. Valerio Malvezzi, una persona di straordinaria cultura, di fecondo eloquio, e di profonda capacità analitica della storia. Con lui ho affrontato i temi della globalizzazione che lui declina equipollente alla glebalizzazione, ovvero alla trasposizione colpevole di una contemporaneità che vuole servi della gleba e non uomini, relegando ad un’oligarchia la ricchezza, massificando invece la povertà, in un rovesciamento etico in cui ai pochi va molto e ai molti va poco. Il tentativo di rendere piatto il mondo è la compiuta e predeterminata tracimazione della tracotanza umana, che ha volutamente tolto il primato della politica per assegnarlo all’economia, annegando la diversità in una affaristica uguaglianza priva in realtà del diritto all’identità, presupposto morale per foraggiare la libertà individuale, per negare le diversità e soprattutto il diritto allo Stato Nazione che esercita ancora una funzione importante.
Ma il passaggio forse più significativo è il richiamo ad una dimensione umanistica dell’esistenza contro l’affermazione del fenomeno capitalistico una parentesi della storia che presto – dice – rimarrà solo un ricordo. A quanti guardano all’economia come all’espressione di paradigmatici algoritmi che tagliano come cesoie la dignità umana Malvezzi risponde con l’appello al dovere di chi sa coltivare le utopie, riportando al centro della storia umana ciò che al centro è sempre stato: ovvero le idee e le ideologie che sono la leva, il nutrimento dello spirito contro l’immanente materialismo che per un punto di Pil o dieci di spread, baratta la dignità umana. Non è questo il concetto su cui si fonda la democrazia. “Servirebbero i giornalisti”, quelli veri, dice ad un certo punto. Le idee circolano ed è la loro distribuzione a fare la differenza. Per tutti.
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