Milano

Lupi: “Le elezioni si vincono al Centro”

11 Settembre 2017

In Sicilia con il PD, in Lombardia con Maroni. Alternativa Popolare che fa? Con chi vuole stare davvero? La domanda è posta a Maurizio Lupi e l’accusa sottostante altrettanto evidente: può una forza politica stare nello stesso momento con due schieramenti opposti, uno di destra e uno di sinistra? È legittimo? È eventualmente contendibile o scalabile una forza politica che agisca così?

Nell’era del bipolarismo in cui tutto o è bianco o è nero, ed in cui il bipolarismo politico è la pietra filosofale dei bipolari psichici, paradigmatica rappresentazione della schizofrenia mediatica e della psicopatologia della vita quotidiana, Lupi risponde con uno stornello già noto a chi ha vissuto la politica  degli anni 70-90. I moderati si conquistano al centro, ed è riportando i moderati al voto che si vincono le elezioni. Dunque “non dobbiamo cercare ma essere cercati”, dice il deputato di Ap. Anche perché essere moderati significa guardare ai valori della Chiesa, guardare cioè a quell’etica cristiana in cui non il conflitto, ma l’incontro nelle sembianze dell’altro da sé, costituisce quel grumo di valori da cui ripartire. Delle radici da far attacchire sul terreno di una politica ormai smantellata dagli individualismi sempre più narcisistici, che con sprezzo della paura diventano deliri di onnipotenza. “Non dobbiamo spiegare noi come si può chiedere di aderire al PPE stando con forze populiste come La Lega e Fratelli D’Italia”.

La vecchia cultura della Democrazia Cristiana. Di fronte al vacuo vagare dell’enorme nulla di certa classe dirigente, c’è chi la balena bianca la rivorrebbe indietro. “Siamo noi a dover essere cercati”. Maurizio Lupi lo dice chiaramente. “Tanto più in una contesa elettorale proporzionale”. Dunque si torna a parlare di valori per connotare politicamente la propria appartenenza. Se ne esista ancora una e se questa sarà espressa da una partecipazione maggiore al voto o se prevarrà la sfiducia e il disincanto, lo diranno molto presto le urne. Per il momento il partito degli sfiduciati è larga maggioranza.

Gaber ammoniva però : “l’ideologia malgrado tutto, credo ancora che ci sia”.

Guardando a Livorno, Roma e Parma dove l’ascesa dei  Cinque Stelle è inciampata nella realtà, potrebbe essere che saper aspettare porti di nuovo rigogliosi frutti. Rimettendo la palla al Centro. Da dove tutto era cominciato.

 

 

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