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#LoveSpeech: superare i discorsi di odio con creatività e viralità positiva

9 Marzo 2018

Le espressioni di odio online (online hate speech) sono una comunicazione che attiva reazioni aggressive e violente all’ordine del giorno nei social media. Questo avviene in campo sociale e politico, contesti nei quali è più facile manipolare l’informazione e gli umori degli utenti o scaricare sui social frustrazioni e rabbia, ma anche nei social media e piattaforme di messaggistica istantanea di cui facciamo un uso personale.
Colpire una persona mentre siamo al riparo dietro lo schermo di uno smartphone con insulti aperti o allusioni maliziose piuttosto che con operazioni più raffinate di svalutazione e discredito, è una forma di hate speech online. Anche i più giovani ne sono vittima e protagonisti fin da quando si mettono a “smanettare” sui social: ne scoprono sulla propria pelle potenzialità e rischi, spesso senza consapevolezza e a volte con conseguenze poco piacevoli.


È possibile fare qualcosa per invertire questa tendenza? Possiamo portare un contributo anche piccolo per diffondere una “viralità positiva” anziché negativa tra giovani e non?
Oltre a segnalare ai proprietari dei social pagine e post che esprimono razzismo, sessismo e sentimenti violenti verso gruppi, categorie sociali o singole persone, che cosa possiamo fare come singoli o gruppi organizzati?
Il progetto ideato e realizzato da ALA Milano ONLUS, Street Art Academy e B-CAM Cooperativa sociale ONLUS  cerca di lavorare positivamente su questo interrogativo. Il progetto è co-finanziato dalla Fondazione Cariplo e sostenuto dal Comune di Milano. Destinatari degli interventi saranno giovani e studenti dei seguenti enti e organizzazioni: Cooperativa sociale di solidarietà COMIN, Liceo artistico statale “Caravaggio”, IIS “Claudio Varalli” e Politecnico di Milano.

Per questo oggi venerdì 9 marzo nell’aula magna del Liceo artistico statale “Caravaggio” in via Prinetti 47 (zona via Padova) è stato lanciato il progetto #LoveSpeech: Esperimenti di viralità positiva. Quattro team di giovani e studenti di centri di aggregazione, scuole superiori e università lavoreranno sotto la guida di tutor ed esperti per realizzare buone pratiche di contrasto creativo all’hate speech online e di viralizzazione di una comunicazione che promuove il confronto rispettoso, la comprensione dei differenti punti di vista e stili di interazione online positivi.
Crediamo nella potenzialità di un approccio bottom-up (dal basso all’alto) in cui i giovani educhino altri giovani alla consapevolezza di cosa succede quando siamo online davanti al nostro smartphone e leggiamo una notizia “sensazionale” o un commento che ci sembra offensivo. Soprattutto, crediamo nella possibilità che i ragazzi e le ragazze, attraverso linguaggi creativi,  possano proporre ad altri loro coetanei e non solo modalità e strategie per reagire in modo differente all’odio, sia quello confezionato ad arte, sia quello espresso per rabbia e frustrazione.

Luca Rossetti             
Massimo Modesti       
Andrea Mastino Gorni

 

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