Milano
Lombardia, verso un’autonomia condivisa
Un ordine del giorno che dice della volontà della Regione Lombardia non solo di tornare al tavolo della trattativa con il Governo per incentivare e spingere per la piena realizzazione dell’autonomia, ma anche della determinazione a voler ampliare il numero delle materie su cui negoziare, passando dalle attuali cinque, a tutte e 23 le materie costituzionalmente previste. Esattamente come aveva chiesto in origine Roberto Maroni. Per questo motivo in aula l’ordine del giorno ha dato vita ad un ampio dibattito che le interviste qui sotto riepilogano bene. Al termine del voto infatti su 75 presenti, tutti e 75 hanno votato a favore dell’odg.
Da un lato il Governatore Fontana, per cui prioritario è che l’ordine del giorno passi anche con il voto dei Cinque Stelle.
A loro volta i Cinque Stelle ribadiscono – come il Pd – che l’autonomia è condivisa ma solo se non s’interviene sul residuo fiscale. Agendo piuttosto sulla profittabilità dei budget sulle singole materie: gestendo meglio, si possono ottenere margini per agire su altre voci di spesa a partire dalla gestione sui soldi stanziati per la scuola. Dario Violi consigliere pentastellato lo specifica in modo chiaro.
Anche Fabio Pizzul capogruppo del Pd manifesta perplessità sulla coerenza di chi – chiedendo autonomia – ha fin qui fatto da “asso prendi tutto” verso gli altri enti, generando un centralismo regionale in perfetta dissonanza rispetto ai principi ostentati nelle linee guida.
Gli auspici tuttavia sono quelli del presidente del Consiglio Alessandro Fermi: “Raggiungere l’unanimità nell’ordine del giorno, paradigma di un ruolo che la Lombardia intende esercitare e che già declina, dopo le trattative poste in essere proprio al Pirellone da Lega e Cinque Stelle per la formazione del governo”.
Attilio Fontana – Governatore
Alessandro Fermi – Presidente del Consiglio Regione Lombardia
Fabio Pizzul – Pd
Dario Violi – Cinque Stelle
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