Milano
L’importante è il contenuto, non il contenitore
Quando ero giovane, molto più giovane, e studiavo al Poli mi chiesero di progettare delle case popolari. Risposi stizzito che io ero lì per imparare a progettare case, sic e simpliciter. Per me la definizione “popolare” non doveva neanche esistere. Sono passati 35 anni e continuo a pensarla così. Per questo sentire i candidati Sindaci ( di sinistra, dicono) che promettono di riempirle tutte entro due anni, mi lascia un po’ perplesso. Perchè da dei candidati sindaci ( di sinistra , dicono ) mi aspetterei che desiderassero e si proponessero di ridurre a 2000 e poi a zero le 21.000 famiglie senza un alloggio e senza la possibilità di affittarlo non che aumentino i ghetti dove rinchiuderli. Da dei candidati Sindaci ( di sinistra, dicono ) non mi aspetto che aumentino i contenitori di disperazione ma che ne riducano il contenuto.
Non mi aspetto che aumentino l’assistenzialismo ma che riducano la forbice che lo genera.
Mi aspetto che la usino per tagliare le diseguaglianze non per circoscriverle meglio.
Questa è la visione che mi aspetto da dei Candidati Sindaci ( di sinistra, dicono).
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