Lavoro
Le istituzioni non sanno nulla della crisi
Si sono presentati davanti alla Prefettura di Milano, Venerdi pomeriggio, 15 Gennaio, chiedendo al Prefetto d’intervenire su almeno tre tavoli di crisi che stanno investendo i lavoratori della città di Milano.
I continui cambi di appalto di molte cooperative che, all’interno delle aziende, mutano le condizioni contrattuali dei lavoratori, garantendo salari sempre più precari e condizioni di lavoro sempre più difficili, richiedono un intervento immediato.
E poi ci sono le vicende dei tagli del personale dell’albergo Gallia e del nosocomio Gaetano Pini, in cui come racconta il delegato Flaica del sindacato di base Cub, Mattia Scolari, si è assistito addirittura a circostanze in cui alcuni direttori sono usciti dalla porta di servizio per non incontrare i lavoratori
La dimenticanza del Prefetto
Tra le cose che Scolari rammenta, appena dopo aver incontrato proprio il Prefetto di Milano, è il fatto che Renato Saccone, che presiede il Palazzo della Prefettura, afferma di non conoscere l’attuale situazione di difficoltà dei lavoratori: “Si è detto stupito, afferma Scolari, non si ricordava della situazione, malgrado lo avessimo già informato della condizione dei lavoratori in un precedente incontro a cui sono seguite mail inviate al suo indirizzo Pec”
Insomma le istituzioni non saprebbero o non sarebbero in grado di vedere che ci sono operai, precari, mandati a casa dall’oggi al domani, o a cui non sono garantiti i diritti sanciti per contratto, come ad esempio il pagamento dei contributi.
Per questo, dice ancora Scolari, andrebbe convocato un tavolo tra le parti, cioè tra Inps, ispettorato del lavoro, sindacati, e gli albergatori.
Prima che sia troppo tardi. Prima cioè che, tolto il blocco dei licenziamenti, tanta gente si ritrovi per strada senza più nulla, senza neppure più il diritto alla speranza. Milano agonizza giorno dopo giorno. Come in una città fantasma in cui chi perde qualunque residuo sogno di farcela, non viene neppure visto. Non ne sanno nulla, di loro.
Il colore rosso varato per il blocco della città è anche quello della vergogna
Ecco le immagini riprese al termine dell’incontro con il Prefetto di Milano
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