Milano
“La violenza contro le donne ha radici antiche”
Colta, curiosa, estroversa, determinata, professionale, tenace. In una parola: appassionata.
Daniela Mainini è un avvocato penalista, madre di Claudia, moglie, consigliera regionale per Patto Civico.
La prima ad elaborare un piano nazionale contro la contraffazione dei prodotti made in Italy, specie nell’agroalimentare (ne parleremo in una prossima intervista) l’Avvocato è soprattutto una femminista orgogliosa, ma forse sarebbe meglio dire una donna libera, cioè che si appartiene pienamente. Ed è grazie a questa libertà che ho pensato d’interpellarla per parlare dei recenti fatti che ancora una volta hanno visto le donne vittime della violenza maschile.
L’avvocato infatti è una che si accalora ma che sa coniugare alla passione, la freddezza razionale della studiosa. Le due cose convivono perfettamente in una persona gentile ma poco incline alla giustificazione gratuita, priva di un rigore e di un riscontro razionale. In Consiglio regionale, recentemente, durante un dibattito sulla parità di genere poco c’è mancato che partisse in quarta per manifestare di persona ad alcuni esponenti della maggioranza il suo totale dissenso “sulle medievali posizioni di cui dissertano parlando delle donne”
Mi riceve nel suo studio di Milano, con un corposo carteggio scritto a mano, figlio di “appunti redatti per un recente convegno” proprio sulla parità di genere.
Non te lo dice, ma ha una gran voglia di raccontare.
Raccontare come nasce la violenza, come si diffonde questa neoplasia e chi se ne fa direttamente e indirettamente portatore.
Quindi ho acceso la telecamera e ho registrato non solo le sue parole e i suoi pensieri. Ma anche le movenze,i respiri profondi. Raccontano da soli il suo vissuto. No,non solo quello dell’avvocato e del consigliere regionale ma quello della donna e della madre. Ne è venuto fuori un dialogo interessante. Mi ha riportato a quella nostalgia che a fine anni 90 Gaber portava in scena con lo spettacolo “E pensare che c’era il pensiero”. L’avvocato macina chilometri di cultura e tonnellate di riflessioni. Vergate dalla consapevolezza che solo una donna che ce l’ha fatta può raggiungere la piena disponibilità di se stessa.
Qui gli stralci più di significativi di un lungo dialogo
Una donna su tre è violentata
Ripensare l’ascolto delle donne
Gli uomini abbandonino il telecomando
Educare, cioè tirare fuori il meglio
“Senza lavoro per accudire i figli? Una cosa da medioevo”
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