Milano

La storia della piscina Ponzio. I no ideologici e le liste di proscrizione

1 Novembre 2017

“Se non voti ti espongo alla gogna mediatica.” E’ quanto successo ai consiglieri del Municipio 3 di centrosinistra che han bocciato una mozione 5 stelle.

Conosco queste persone una ad una, conosco la passione disinteressata che mettono per i loro quartieri e dico che hanno fatto solo bene a bocciare quella mozione dei 5 Stelle che vuole rispedire al mittente dei fondi statali; questo è il tipico atteggiamento di chi trova più facile urlare “No” piuttosto che entrare nel merito e provare a cambiare le cose.

Non voglio quindi limitarmi alla condanna del gesto di “Lambrate Informa”, pagina che da tempo si squalifica da sola, vi risparmio inoltre i commenti di minaccia che un post del genere favorisce.

Ma voglio cogliere l’occasione per raccontarvi la storia della piscina Ponzio perché è utile per conoscere quali sono le difficoltà del governare, quanto sia più facile non far niente, e di cosa invece stiamo provando a realizzare per quel quartiere (e anche per gli studenti, siccome non si parla solo di una piscina ma di 90 posti letto a prezzi convenzionati).

Penso questo sia un modo utile per rendere giustizia al lavoro dei consiglieri e magari un’occasione per far conoscere a più cittadini questa storia.

I DATI DI FATTO

La Ponzio è una piscina storica della nostra città (costruita nel 1929), molto amata dai milanesi, sottoposta giustamente a un vincolo della Sovrintendenza.
È attiva solo in estate, essendo scoperta è aperta meno di 90 giorni l’anno, quindi con un bilancio che di solito è in perdita o finisce in pareggio.
Necessita di investimenti molto rilevanti per rifarne la struttura, altrimenti nei prossimi anni i problemi potrebbero portarne alla chiusura.
Una parte dei giardini della piscina (i giardini di Via Zanoia) è aperta tutto l’anno ed è storicamente il luogo di giochi più importante del quartiere per i bambini più piccoli, lì son passate generazioni di residenti.
I giardini versano in cattive condizioni e necessitano di riqualificazione anche se restano frequentatissimi.

Il Politecnico ha ottenuto 8 milioni dallo Stato per una residenza universitaria da 90 posti da realizzare in quest’ambito.

Negli anni il progetto, anche attraverso il confronto con la Sovrintendenza, si è attestato sull’idea di utilizzare gli attuali spogliatoi convertendoli a residenza universitaria, rialzando l’edifico di 2 piani, andando contestualmente ad investire sulla piscina facendo gli interventi strutturali di cui sopra e realizzando nuovi spogliatoi.

Il contro dell’operazione è che il palazzo si rialza e ci sono preoccupazioni da chiarire circa l’uso di Via Zanoia che secondo Municipio e Comune deve comunque rimanere destinato ai bambini e non agli studenti.
Il finanziamento pubblico non è esaustivo e va individuato un partner che investa per le ulteriori spese di realizzazione e gestione della residenza universitaria.

Milano ha circa 250mila studenti universitari, circa 4mila posti letto convenzionati e abbiamo in corso progetti per raddoppiare questo numero da qui a fine mandato.

 

COS’È SUCCESSO?
Nei prossimi mesi bisognerà decidere cosa fare perché, giustamente aggiungo, altrimenti il Ministero toglierà il contributo.
Non sarebbe solo un peccato perdere 8 milioni per residenze universitarie a Città Studi, ma conoscendo come funzionano i Ministeri, può diventare la scusa per non finanziare anche altri interventi su residenze universitarie a Milano.

Nel Municipio 3 ci sono state due mozioni: una dei 5 Stelle che dice che bisogna dire di no al progetto (bocciata e da qui la lista di proscrizione della foto), l’altra del centrosinistra che chiede al Comune di aprire un tavolo di lavoro col Politecnico e il Municipio per valutare tutte le soluzioni per realizzare residenze universitarie a Città Studi (se possibile non negli spogliatoi) salvaguardando il contributo statale e gli investimenti sulla piscina. Questa mozione è stata approvata.

COSA FARÀ IL COMUNE
Abbiamo fissato un incontro nei prossimi giorni col Rettore del Politecnico e la Presidente del Municipio 3 in modo da decidere rapidamente come procedere.
Io ho chiari alcuni punti:

1. Milano non rinuncia a fondi statali per le residenze universitarie. Aggiungo che mi indigna molto di più vedere affittate nel quartiere stanze in nero agli studenti a 650€ piuttosto che creare una residenza universitaria a prezzi convenzionati;

2. Dobbiamo trovare risorse per la piscina Ponzio e questo progetto le può integrare;

3. I giardini di Via Zanoia sono dei bambini, resteranno per i bambini e spero che nell’ambito del progetto ci siano i fondi per gli interventi necessari, ma di sicuro non potranno essere destinati ad altri usi e per altre fasce di età.
Se non sarà finanziata così la riqualificazione verrà comunque realizzata nel mandato con risorse del Comune;

4. Valutiamo spazi alternativi nel quartiere su cui realizzare 90 posti di residenza universitaria, altrimenti approfondiamo come migliorare il progetto sugli spogliatoi tenendo conto che essendo l’edificio vincolato possono essere realizzati solo progetti approvati dalla Sovrintendenza.

Per me fare politica è anche la fatica di conciliare interessi diversi e cercare di far realizzare le cose, sono orgoglioso dei volti di quei consiglieri che non si sono prestati a un “No ideologico” ma vogliono provare a vedere se si trova un punto di equilibrio.

Ai consiglieri dei 5 Stelle che invece vogliono cavarsela con un “No ideologico a tutto” ricordo le parole di Don Milani che secondo me dovremmo tatuarci addosso:
“A che servono le mani pulite se si tengono in tasca?”.

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