Milano
La Regione riforma la Sanità, a noi tagliano lo stipendio
Non hanno vessilli di partito e neppure del sindacato. Sono circa un centinaio, e rappresentano quei lavoratori della sanità che hanno subito il passaggio di alcuni distretti sanitari dalle Ats alle Asst. Si sono presentati davanti alla Regione Lombardia prima del consueto Consiglio settimanale. Che significato ha questa presenza? Intanto significa che il personale paramedico (infermieri professionali, ad esempio) e amministrativi si è visto incrementare i carichi di lavoro, “e in alcuni casi, mi creda, mi dice una delle operatrici presenti, per noi ha significato dovere lavorare in condizioni di pericolo: alcuni dei nostri operatori sono stati picchiati”.
Soprattutto però dentro questo passaggio si è prodotta la perdita in busta paga di 150/200 euro(al mese). La Regione aveva preso l’impegno, con delibera a Giugno, di armonizzare i salari. Dopo quasi sei mesi nulla è cambiato. E soprattutto nulla si muove. Tutto questo anche perché a Luglio il Governo ha rifiutato di dare le risorse necessarie a seguito di tagli. L’assessore Gallera è stato chiaro: “Ci hanno tagliato le risorse, per questo chiediamo l’autonomia”
Così ho sentito il segretario provinciale della Fials (Federazione italiana autonomie locale e sanità) Vincenzo De Martino, e poi ho sentito l’Assessore alla Sanità Giulio Gallera.
Vincenzo De Martino
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