Commercio

La sfida della qualità: Autogrill va al Mercato

25 Febbraio 2015

Autogrill ha presentato il nuovo concept «Il Mercato del Duomo» che sarà inaugurato il 1 Maggio, in concomitanza con l’inizio dell’Expo.

Carlin Petrini, fondatore di SlowFood, in conferenza stampa, ha ribadito un concetto che il marketing tende a immiserire: la qualità paga. La qualità porta al successo. Purché sia chiaro che la qualità deve costare. Non è affatto vero che la qualità non costa, come recitava il titolo di un noto articolo della Harward Business Review, che proprio con i suoi titoli ad effetto, è diventata il dispenser di banalità per manager troppo pigri per leggere un articolo intero. La qualità costa perché qualità deve significare corretta remunerazione per tutti gli attori della filiera, non solo per alcuni.

Plastico del Il Mercato del Duomo
Plastico del Il Mercato del Duomo

Autogrill scommette proprio sulla qualità con Il Mercato del Duomo. Un po’ mercato gourmet, gestito dal gruppo guidato da Gianmario Tondato da Ruos in collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Un po’ ristorazione che ospiterà, oltre al Caffè Motta, la Terrazza Aperol e il Bistrot, il ristorante – laboratorio Spazio dello chef tre stelle Michelin Nico Romito.

Pertanto Autogrill conferma la sua volontà di lasciarsi alle spalle il fast food e di avviarsi verso una ristorazione rapida che soddisfi le esigenze di qualità e mobilità del cliente attuale.

Autogrill si mette in scia di Eataly con l’ambizione di superarlo sul piano economico, commerciale e simbolico.

Oggi non abbiamo elementi per valutare il potenziale economico di questo department store dell’alimentare. A mio modestissimo avviso dedicare appena 500 mq su 3.000mq aperti al pubblico al mercato delle eccellenze del territorio è po’ poco, considerando che la densità merceologica sarà più bassa di quella che si trova in un medio supermercato.

Sul piano simbolico credo che Autogrill abbia qualche vantaggio. Il Mercato sarà all’interno della Galleria Vittorio Emanuele, una della icone della Milano moderna, che non è stata appannata dal proliferare di grattacieli intorno al concorrente Eataly. Lo sviluppo dello spazio è stata affidato a Michele De Lucchi, uno dei maggiori designer del mondo, famoso oltremisura per la sua lampada Tolomeo, prodotta da Artemide.

Solo un architetto di talento può affrontare quello che può essere un limite dello spazio a disposizione: la disyribizione su molti piani e la necessità di molte scale. Il terrore che le scale incutono in chi si occupa di commercio è simile a quello che i crocifissi pare incutano ai i vampiri. De Lucchi ha accettato la sfida e vuol dimostrare che quello delle scale è solo un luogo comune, come lo è il terrore dei crocifissi per i vampiri, secondo Ann Rice. De Lucchi afferma che le scale, che mettono in comunicazione i diversi ambienti, possono sottolineare e valorizzare l’articolata offerta commerciale del Mercato del Duomo.

Proprio questa volontà di fare del Mercato del Duomo un luogo di relazione è ben sintetizzata dalla parola mercato che è da sempre, concludeva De Lucchi, un luogo di incontro, di confronto e di crescita.

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