Milano
La purezza e il compromesso in scena all’Elfo Puccini
Si può restare fedeli ai propri valori in un mondo che impone logiche di costante adeguamento ai cambiamenti per sopravvivere e trovare la propria “fortuna”? Si possono mantenere saldi legami con le origini, con la propria identità, nel momento in cui si decide di migrare, di abbandonare le proprie sicurezze per tentare la strada verso un futuro migliore? E questo futuro è necessariamente sempre migliore? Queste alcune delle domande che sembra porre allo spettatore lo spettacolo “La purezza e il compromesso – Omaggio a Visconti e Testori” per la regia di Paolo Trotti, in scena dal 7 al 12 maggio al Teatro Elfo Puccini di Milano. Prodotto da Linguaggicreativi lo spettacolo rappresenta l’ultimo capitolo della “Trilogia della Città – un viaggio attraverso l’Italia ed i suoi mutamenti” e racconta, ancora una volta, le periferie delle città e i personaggi che le abitano. La drammaturgia originale, scritta da Trotti, si ispira ai racconti dello scrittore Giovanni Testori – in particolare Il ponte della Ghisolfa – ma si nutre del Testori filtrato dalla lettura fatta da Visconti nel film Rocco e i suoi fratelli. Al centro della scena la vita di Rocco e Simone, due fratelli emigrati in una imprecisata città occidentale contemporanea da un contesto più periferico. In questo spazio trovano gli stessi conflitti, le stesse sfide e problematiche della Milano di Testori dei tardi anni Cinquanta del secolo scorso e le affrontano in modo diametralmente opposto. Da una parte Rocco mantiene inalterati e puri i propri principi, desiderando intensamente un ritorno al paese d’origine, dall’altra Simone, attratto e corrotto dal miraggio di una facile ricchezza, rinnega i propri valori. Inevitabilmente queste due visioni si scontrano in scena, a partire dalla decisione della madre, in seguito alla morte del marito in Lucania, di trasferirsi a vivere dal figlio maggiore, emigrato al nord. Entrambi i protagonisti vivono lo sforzo del superamento delle separazioni: dal paese natale, dall’idea di un amore puro e romantico, dalla famiglia di origine. Tutto ciò che resta, su cui possono contare, è il loro corpo, la possibilità di agire per migliorare il loro presente e il loro futuro. Nel costante rischio di perdere la propria identità lungo il percorso.
La madre dà il via a tutta la vicenda: il femminile con la sua necessità di generare e preservare la vita, con il coraggio di lasciare una terra e il desiderio di vedere i figli rivalersi sulla povertà: è qui che Visconti incontra Testori, nella povertà e nel desiderio di rivalsa su di essa, il fare di tutto per cambiare posizione sociale, anche farsi spaccare la faccia su un ring. È la rivincita contro il destino tanto sperata che non arriverà mai. […] Lo spettacolo parte dalla centralità del corpo come unico bene di valore/scambio/vendita che possiedono gli emigranti, i viaggiatori per necessità, i fuggiaschi. Una riflessione sul corpo come strumento di scambio, come strumento sonoro e come contenitore di qualcosa di molto fragile: l’essenza dell’essere e dichiararsi umani nonostante tutto e tutti. (Dalle note di regia)
LA PUREZZA E IL COMPROMESSO
Omaggio a Visconti e Testori, uno spettacolo di Paolo Trotti, con Stefano Annoni, Michele Costabile, Diego Paul Galtieri, Margherita Varricchio. Aiuto regia Fiammetta Perugi, disegno luci Martino Minzoni, scene e costumi Francesca Biffi
Produzione LINGUAGGICREATIVI, con il sostegno di Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello – CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro). Spettacolo vincitore dell’edizione 2019/2020 del “Bando NEXT – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo”
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