Milano

La #MilanoCheVorrei: un ruolo attivo sulla salute

16 Aprile 2020

Nella Milano che vorrei il Sindaco non si assumerà solo formalmente e nominalmente la responsabilità della salute dei suoi cittadini, ma ne promuoverà attivamente la difesa con tutti gli interventi in suo potere. E’ vero che la sanità pubblica è delegata alla Regione, ma l’amministrazione comunale deve comunque promuovere interventi e politiche ecologiche che riguardino la difesa del territorio, dell’aria, della qualità della vita, delle relazioni tra gli abitanti, e i servizi sanitari.
Nella Milano che vorrei la Sanità sarà uno dei pilastri dell’azione pubblica a difesa del nostro primo patrimonio: il benessere dei cittadini.
Il Comune svilupperà e incentiverà, economicamente e strutturalmente, le Case Mediche, dove medici di base e operatori sociali garantiranno la presenza capillare sul territorio della prima assistenza medica anche specializzata, il puntuale monitoraggio delle condizioni ambientali e delle patologie, la prevenzione costante e l’assistenza ai bisogni primari dei meno fortunati.
Nella Milano che vorrei torneranno anche le Farmacie pubbliche, che una miope logica di mercato della prima giunta Albertini ha smantellato cedendole a una multinazionale tedesco/americana, garantendo a un privato milioni di utili ma sottraendo al territorio 84, dico 84, punti di contatto, aiuto, presenza attiva dell’amministrazione con i cittadini.
Nella Milano che vorrei ci sarà una rete, non solo virtuale, di assistenza H24 composta da case mediche, centri di assistenza sociale e farmacie, per ridurre al minimo l’ospedalizzazione.
Una rete territoriale in grado di raggiungere tutti i cittadini e aumentare i servizi di prevenzione, controllo e assistenza che, in momenti come quello che stiamo vivendo in questi giorni, sarebbe stata fondamentale e avrebbe probabilmente salvato molte vite umane.

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