Milano
La meglio gioventù che cresce in silenzio
Eugenio Petrovich, Linda Pola, la Professoressa Simona Binetti. Sono solo alcune delle menti favolose incontrate al “Meet me tonight” organizzato dal Museo della Scienza e della Tecnologia a Milano. All’interno del sito espositivo, le menti più floride dei nostri ricercatori e dei professori che siedono alla cattedra di un’università, hanno fatto dono, al pubblico visitante, del portato intellettuale scientifico e filosofico della ricerca italiana. Dal gruppo di studenti dell’Università Statale di Milano della Facoltà di Filosofia e Psicologia a quello del Dipartimento di Scienza dei Materiali della Università Bicocca. Da Eugenio dunque, il filosofo, alla prof. di chimica e fisica, Simona. In mezzo un universo di idee e principi, che rovesciano le verità date dalla consuetudine; e mai confutate. La scienza invece innesca questo processo. Eugenio ci dimostra per esempio il rapporto tra correlazioni e causalità. Possono essere statisticamente identici l’aumento di attacchi di coccodrillo in Australia e il numero di gelati venduti. È una correlazione di dati che nulla ha a che vedere con la causalità. È ciò che richiama il tema dei vaccini. Una serie di dati che portano ad addurre verita’, in realtà pseudo scientifiche e non scientifiche(non causali). Eugenio ce lo mostra anche con un altro rapporto: quello tra malattia e il nome Schmidt in una determinata area negli Stati Uniti
Nello stesso laboratorio fanno capolino anche altri studenti: tra cui quelli di geografia e psicologia. M’imbatto in Linda Pola: psicologa, trentenne, mi illustra una ricerca condotta dal dipartimento di Psicologia che ha realizzato una mappatura emotiva delle aree di Milano in cui gli abitanti provano, rabbia, amore, ansia. Quello che viene fuori è che, per esempio, la zona in cui i milanesi in maggioranza sentono e vivono l’amore è quella appena restaurata della Darsena, mentre l’area in cui hanno più paura sono quelle delle metropolitane a causa del timore di attentati.
La Professoressa Simona Binetti invece la incontro in un altro stand. Quello del dipartimento di Scienza dei Materiali della Università Bicocca dove si indaga il tema dell’ambiente e della sua salvaguardia
Dalla professoressa mi faccio spiegare un marchingegno presente sopra un tavolo che si occupa di purificare il Gas e trasformarlo in biometano. Con dovizia di particolari ( sotto, il video) mi spiega i vari passaggi. Per questo portento la prof. ha speso una vita nello studio.
Mentre sono allo Stand passa un anziano signore. Distinto. Capelli bianchi. Ben vestito. La Prof. Binetti gli va incontro. Comincia con gentilezza ad illustrargli il contenuto del lavoro esposto. Lui annuisce e poi le si rivolge così: “Inutile che parli, signora, lei è una donna e non capisce nulla, di conseguenza”. E si rivolge ad uno degli assistenti (maschi) della stessa prof. Binetti. L’alfa e l’omega si toccano. L’intelligenza e l’idiozia. Paradossi e potere dell’ignoranza patriarcale diventato sistema.
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