Milano
“La mafia è una montagna di merda”, a Milano la giornata della legalità
Il loro dolore lo puoi toccare con mano.
Così come la loro dignità. Ferita ma non piegata dalla violenza che non è stata e non è, solo mafia.
Si presentano, nel giorno dedicato alla legalità in Regione Lombardia, all’Auditorium Gaber. Stipato di ragazzi. Tra loro si mescolano i parenti delle vittime delle scorte antimafia. La moglie di Antonio Montinaro, che morì con Giovanni Falcone a Capaci.
C’è Emanuele Schifani, figlio di Vito Schifani, agente di scorta morto anche lui a Capaci il 23 Maggio 1992
C’è Alessandro Antiochia, fratello di Roberto, uomo della scorta di Ninni Cassarà, vice Questore di Palermo assassinato il 6 Agosto del 1985.
Ognuna delle scuole presenti ha preparato un ricordo per quegli uomini delle istituzioni rimaste vittime di agguati di mafia. Per ricordare loro: gli uomini invisibili delle scorte.
Concetta Martinez è la moglie di Antonio Montinaro. Antonio era dentro la macchina di Giovanni Falcone il pomeriggio del 23 Maggio.
Concetta è una donna provata.
Eppure nei suoi modi gentili puoi misurare quanto il dolore l’abbia resa fiera di essere ancora la moglie di Antonio: “Un uomo che ho voluto accanto proprio per quei valori, perché credeva nello Stato e sapeva che tutelando la vita del giudice Giovanni Falcone, poteva mettere a repentaglio anche la sua. Ma è per questo che l’ho sposato”.
Concetta è ancora arrabbiata, “perché la rabbia muta ma non si cancella. È per questo che sono rimasta a Palermo dopo l’omicidio di mio marito. Non sono io a dovermene andare”.
Ce l’ha con quei poteri, con quelle commistioni schifose, con quella gente che spera “prima o poi sia punita”.
Orgogliosa di aver sposato mio marito
Parla Emanuele Schifani, Tenente della Guardia di Finanza e figlio di Vito Schifani uomo della scorta di Giovanni Falcone il 23 Maggio 1992.
Emanuele Schifani
Emanuele Schifani: “Qualcosa cambierà”
Parla la moglie di Vito Schifani, Rosaria Costa. Nel 1992 l’Italia si fermò davanti a quella giovane ragazza, minuta. Perdonava chi aveva ucciso suo marito ma chiedeva anche che i mafiosi “si inginocchiassero”.
Il ricordo dei ragazzi del Liceo Manzoni di Milano portano il loro tributo. Tutte le scuole presenti hanno contribuito a mantenere la memoria degli uomini delle scorte morti in questi anni per tutelare gli uomini dello Stato che si sono battuti contro la Mafia.
La parola del Presidente del Consiglio della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo sulla giornata dedicata alla Legalità, e il commento a margine, delle frasi intimidatorie comparse lungo le mura del Vescovado di Locri, in Calabria. “Più lavoro, meno sbirri”.
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