Milano

La donna ecuadoriana vittima della ‘ndrangheta a cui Milano volta la faccia

7 Novembre 2017

“A Pioltello la vita è diventata per me invivibile. Quando ieri sono tornata a casa a prendere le mie cose la gente del condominio voleva picchiarmi perché diceva che era colpa mia quello che era successo”.

C’è una famiglia ecuadoriana vicino a  Milano che deve scappare perché è perseguitata dalla ‘ndrangheta che, secondo la Procura,  è arrivata a far esplodere una palazzina per intimidirla a causa di un debito non onorato.

Chi mette a verbale il suo terrore è la mamma del ragazzo beneficiario di un prestito usurario incassato da Alessandro Manno, 25enne appartenente alla famiglia mafiosa della ‘locale’ di Pioltello oggi arrestato dai carabinieri per avere provocato lo scoppio del 10 ottobre scorso.

E mezza famiglia in effetti se n’è andata: prima il figlio, ad agosto, e poi il padre, subito dopo l’attentato a lui preannunciato il giorno prima da Manno (“Se non paga il figlio paga il genitore e vedrai quello che ti succederà lunedì”). Il ragazzo aveva chiesto dei soldi per fronteggiare i debiti contratti durante la sua attività di impresario di cantanti sudamericani.

Restano a Pioltello la mamma e l’altro figlio più piccolo, forse ancora per poco. E, a quanto racconta la donna, con scarsa solidarietà attorno. “Mi accorgo che mia cognata non ha piacere che io rimanga a casa sua. Si sente osservata dalle persone che incontra e tutti noi viviamo in un clima di terrore. A Pioltello tutti sanno che i Manno sono gente pericolosa. Mia cognata ieri è andata al parco col bambino e mi hanno detto che le persone la additavano dicendo che il padre di Manno era in carcere e tra un anno sarebbe uscito, sottolineando che quando ai Manno toccano i loro figli non si fermano davanti a niente. Io e mio marito volevamo stare in Italia. Lui aveva un  buon lavoro, non eravamo ricchi ma volevamo continuare a stare in Italia, ma questo non è possibile”. E lo stesso giudice Paolo Guidi, che firma l’ordinanza di custodia cautelare, riconosce : “E’ del tutto verosimile che il clima di intimidazione realizzato dai Manno nel territorio di Pioltello possa incidere su coloro che hanno reso dichiarazioni in questo procedimento”. Tutta questa paura a 13 chilometri da Milano.

Manuela D’Alessandro

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