Milano
I confini li vogliamo per i migranti, non per il nostro modo di essere
Tutto nasce con una considerazione sui centri commerciali. Devono o no, restare aperti la domenica? È da qui che è partita una riflessione sul senso del rapporto che oggi le persone hanno con sé stessi e con la realtà che li circonda. Il centro commerciale copre la solitudine delle persone? La solitudine genera rabbia? La rabbia è quella che poi sfocia negli atti di vandalismo, come quelli provocati dai 60 teppistelli che hanno messo a soqquadro il treno Torino Savona il giorno di Pasquetta creando il panico alle famiglie presenti a bordo del treno? Da qui m’è presa la curiosità di sondare il mondo politico femminile. Perché sono le donne che si occupano di accudire. A loro la natura delega il compito di generare. E sono sempre loro che “nutrono” i propri figli. Il tema della famiglia nasce dal loro indispensabile e centrale ruolo. La donna tuttavia in questi ultimi anni si è affrancata dagli stereotipi che la volevano come la responsabile del focolare domestico. Sono diventate protagoniste del mondo accademico, scientifico, politico, imprenditoriale . E spesso sono anche più brave dei loro colleghi maschi. E allora mi sono domandato: cosa prova una donna che fa politica, quando sente che i centri commerciali dovrebbero rimanere aperti sempre? Cosa prova rispetto a quel senso di accudimento che è congenito in lei? E come si relaziona con la diffusa solitudine di una generazione sempre più legata agli smartphone, ai tablet, ai PC, che isolano in un mondo fatto di sogni, i nostri ragazzi?
Cosa provano davanti a questa rabbia? Insomma sono andato a ruota libera. E le donne hanno risposto. Eccome, se hanno risposto. Ho voluto sentire Silvana Saita, insegnante di chimica, madre e nonna. Poi l’Avvocato Daniela Mainini. E infine Dilvia Fossati manager della STMicroelectronics. Non vi dico a che forze politiche appartengono. Ascoltate le loro idee e le loro emozioni.
Silvia Fossati
Daniela Mainini
Silvana Saita
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