Milano
Gori, emergenza ospedali: “Servono altri presidi sanitari”
La calma, non la perde mai.
Giorgio Gori è ventre a terra da più di un mese. Batte il territorio palmo a palmo. Soprattutto lì dove Umberto Ambrosoli, cinque anni fa, perse con quindici o venti punti di distacco. Cioè lontano dai grandi centri urbani, nelle piccole città della provincia lombarda. Dove batte un cuore diverso, più lento, meno metropolitano. Dove si sono sedimentate consuetudini e logiche contemporanee più lente, non sussunte dal vortice globalizzato del mondo web che viaggia sempre più veloce.
Adesso però è arrivato anche il momento di sollecitare i due contendenti al governo della Lombardia, a dare risposte concrete ai problemi reali della regione. A Gori ho quindi chiesto di dare una prima risposta a quegli operatori sanitari dei nosocomi lombardi i quali denunciano una situazione di collasso per cui il servizio non riesce più a essere garantito. Detto in parole povere: se arrivi in ospedale e ci sono tre persone con infarto in corso, il rischio che uno dei tre ( o forse due dei tre) non possano essere curati è concreto.
E siccome con la salute delle persone non si può scherzare, sarà opportuno che chi si vuole candidare a gestire questa complessità, la vada a toccare con mano.
A Gori ho quindi chiesto: ma lei, data la condizione denunciata, la prima cosa che farebbe da governatore qual è?
Poi – certo – ha commentato per la centesima volta la decisione di Liberi e Uguali di correre con un proprio candidato ( Onorio Rosati, ex sindacalista Cgil, ex esponente del Partito Democratico) in Lombardia. Per Gori le porte “non sono solo aperte, sono spalancate”. Ciò non toglie che – molto probabilmente – grazie alla sinistra perderà. Perché a sinistra la condizione della sconfitta è storicamente congenita a seguito delle sue divisioni. “Farete vincere i fascio-leghisti” rimbalza l’accusa sui social nei confronti di LeU. Rosati ha pubblicato un post in cui rimbalza le accuse di quanti “fino a ieri ci consideravano una risorsa e ora ci accusano. Guardiamo avanti”
Chissà se Gori guardando indietro pensa ancora ne sia valsa la pena.
Gori su ospedali, sulle decisioni di LeU
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