Milano

Gli incredibili candidati del centrodestra a sindaco di Milano

20 Ottobre 2015

Forza Italia e Lega Nord, a Milano, sono nel più completo pallone. E il toto-candidati-a-sindaco non fa che dimostrarlo giorno dopo giorno. Una girandola di nomi impazzita, spesso e volentieri senza nessun senso, che dà il segno di quanto questo centrodestra sia incapace di sfruttare situazioni decisamente a suo favore, com’è il caso della mancata ricandidatura di Pisapia e delle primarie ancora incerte nel recinto avversario.

E invece no, i due partiti che un tempo tenevano Milano in cassaforte non sanno che pesci pigliare, litigano anche al loro interno e sono talmente confusi che sembrano adesso voler spingere davvero sulla candidatura di Urbano Cairo. Imprenditore più o meno milanese (è nato in provincia di Alessandria), ma che non ha mai dimostrato il minimo interesse per la politica. Lasciando stare che il suo nome è ormai saldamente legato a… Torino.

A parte il fatto che una sua discesa in campo riproporrebbe (in piccolo) gli stessi problemi avuti da Silvio Berlusconi – dal momento che pure Urbano Cairo possiede una tv (La7) e le riviste del gruppo che porta il suo nome – non si capisce perché questo imprenditore sconosciuto a quasi tutti coloro i quali non siano tifosi del Torino (di cui è presidente) dovrebbe scaldare i cuori di elettori del centrodestra che non sembrano in cerca di una riedizione in chiave minore del Cavaliere.

Ma d’altra parte, quando si è in preda alla disperazione, la lucidità è la prima a venire meno. Lo dimostra anche il nome, appena saltato fuori, di Carlo Sangalli, numero uno di Confcommercio, per lungo tempo parlamentare in forza alla Democrazia Cristiana. Al di là del volto ben poco noto alle masse, l’uomo ha 78 anni. Non proprio un esempio di gioventù e freschezza per la città che sta incarnando le speranze di futuro dell’Italia.

Ma si sa, il vero sogno di Berlusconi & Salvini è quello di candidare il nuovo re dei talk show, Paolo Del Debbio, convinti come sono (loro) che basti essere un volto noto della televisione per avere successo anche in politica. Peccato che Del Debbio abbia risposto picche in mille occasioni; ed è stato anche l’unico a segnalare più o meno esplicitamente che per lui uno stipendio da 4mila euro netti al mese non è davvero sufficiente.

Fuori da circoli più tradizionali, insomma, è una vita difficile. Ma anche al suo interno si trova ben poco. Si è parlato a lungo di una candidatura dello stesso Matteo Salvini, che però ha due controindicazioni: da una parte, l’orizzonte del leader della Lega Nord è ormai nazionale; dall’altra, siamo davvero sicuri che Salvini voglia rischiare l’osso del collo in una candidatura molto difficile (in città la Lega è meno forte che in provincia e sempre in città nel 2013 Maroni era stato sconfitto da Ambrosoli) che potrebbe stroncargli una promettente carriera?

Di nome in nome, sempre più improbabili, si arriva anche alla proposta di cui si era parlato nei mesi estivi: che a candidarsi fosse lo stesso Silvio Berlusconi. Che chiuderebbe così la carriera politica da primo cittadino della “sua” Milano. A parte il fatto che l’ex Cavaliere sognava di diventare presidente della Repubblica, più che sindaco, ma quanti avevano lanciato quella “indiscrezione” si erano dimenticati del piccolo particolare che Berlusconi non è candidabile ancora per un bel pezzo.

E così, in un impeto a suo modo grillino, si era arrivati a pensare nientemeno che a Silvia Sardone. A un certo punto i dirigenti milanesi di Forza Italia avevano sperato che la giovanissima (33 anni) consigliera di zona per qualche tempo onnipresente in tv potesse dare una bella svolta alla situazione e che potesse essere lei il nome giusto. Poi Silvia Sardone ha smesso di essere onnipresente in tv e anche la mattana di candidarla a sindaco è passata.

E allora come si fa? In verità qualcuno che proprio non fa altro che sognare un’investitura a candidato sindaco c’è: Maurizio Lupi. Ma sconta l’odio di Salvini per il Nuovo Centrodestra e gli scandali più o meno significativi in cui è inciampato da ministro.

Alla fine, per esclusione, è facile che alla fine davvero si arrivi a lei. Alla bresciana doc ma responsabile di Forza Italia nella regione Lombardia: Mariastella Gelmini. Un grande colpo per il Partito Democratico, che con lei candidata del centrodestra riuscirebbe a vincere anche con dei perfetti sconosciuti (e, anche lì, più o meno ci siamo).

@signorelli82

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