Costume
Giannasi: re del pollo e sostenitore della ricerca
Giovedì scorso, 11 aprile, presso lo storico chiosco di polli di Piazza Bruno Buozzi a Milano, Dorando Giannasi ed Esmeralda Rettagliata (Presidente Comitato Lombardia Fondazione AIRC) hanno consegnato al Dottor Domenico Supino, ricercatore presso l’IRCCS Humanitas, l’assegno simbolico di 35mila euro, cifra che corrisponde al finanziamento della borsa di studio AIRC destinata al giovane scienziato che potrà così sviluppare un progetto dedicato alla riattivazione delle cellule immunitarie per contrastare i tumori.
Giannasi Dal 1967 offre polli ai milanesi; nominato Cavaliere del lavoro, la città gli attribuisce nel 2010 anche l’Ambrogio d’oro, proprio per la sua attività di sostegno ad Airc, infatti Giannasi è al fianco di AIRC dal 2007 con un evento annuale di raccolta fondi a sostegno della migliore ricerca. Un appuntamento che si tiene nel mese di settembre, cresciuto di anno in anno generando un vero e proprio circolo virtuoso che ha permesso di raccogliere risorse per finanziare, nel tempo, il corrispettivo di undici borse di studio annuali, progetti dedicati al percorso di crescita e specializzazione di giovani ricercatori in centri oncologici di eccellenza. “Per me è una grande soddisfazione – mi commenta Dorando- lo faccio da tanti anni e ci metto sempre lo stesso entusiasmo. Ogni volta mi sorprendo per la grande generosità che i nostri clienti ci rinnovano in occasione della giornata che, nel mese di settembre, dedichiamo ad AIRC. Anche quest’anno abbiamo superato le nostre aspettative e sono molto felice di poter restituire la concretezza di ogni singola donazione raccolta”.
Colgo l’occasione di essere stato invitato a questo evento per fare qualche domanda anche al Dottor Domenico Supino, ricercatore presso l’IRCCS Humanitas e chiedergli da quanto sta lavorando su questa ricerca, per la quale ha vinto la borsa di studio messa in palio da Giannasi.
L’obiettivo di questa ricerca è quello di risvegliare il sistema immunitario e ci stiamo già lavorando da 5 anni. Il gruppo di lavoro è coordinato dalla Prof.ssa Garlanda e dal Prof. Mantovani che lavorano a questo argomento da molto tempo, lo hanno fatto in diversi ambiti della patologia, sono partiti dalle infezioni per arrivare ora al tumore. Il sistema immunitario è quello che ci protegge dai tumori in maniera costitutiva, però ci sono delle ragioni per le quali il tumore diventa clinicamente evidente e questo accade quando il sistema immunitario si addormenta, quando non è più capace di contrastare lo sviluppo dei tumori. L’obiettivo della ricerca è sviluppare dei farmaci che in maniera specifica riattivino il sistema immunitario e quindi ripristinino l’attività di sorveglianza che c’è in normali condizioni fisiologiche. Studiamo una classe specifica di molecole che controllano l’infiammazione, che viene chiamata Check Point Immunitario, una famiglia di molecole che controlla le risposte antitumorali. Se identifichiamo dei nuovi bersagli terapeutici, possiamo sviluppare dei farmaci ad hoc. Le strategie che utilizziamo sono o di tipo genetico o appunto lo sviluppo di un farmaco.
Chiedo invece a Esmeralda Rettagliata, Presidente Comitato Lombardia Fondazione AIRC, quali sviluppi hanno avuto i progetti sostenuti in questi 17 anni.
In generale i risultati che si ottengono da queste ricerche fanno aumentare il tasso di guarigione a 5 anni dalla diagnosi. Purtroppo il cancro è ancora un’emergenza, ci sono 1000 casi nuovi al giorno, ma il lato positivo è che dove si fa ricerca di eccellenza, il tasso di guarigione aumenta. In Italia siamo al vertice dell’Europa per i tassi di guarigione e questo grazie anche a figure come il Signor Giannasi, che da 17 anni, concretamente, con continuità e fiducia sostiene Fondazione Airc. Questa è un’iniziativa esemplare, così come sono esemplari i nostri volontari che con regolarità troviamo nelle piazze di tutta Italia, i partner tecnici, i sostenitori e i ricercatori che lavorano in laboratori. I progetti dei ricercatori vengono selezionati solo tramite bando e analizzati da un Comitato tecnico Scientifico Nazionale e da uno Internazionale, in modo anonimo, per garantire la distribuzione dei fondi in modo assolutamente meritocratico. I nostri ricercatori sono al primo posto in Europa per numero di pubblicazioni, alternandosi con i ricercatori del Regno Unito. Airc è una famiglia di 4 milioni e mezzo di donatori e sostenitori, da milioni di italiani che possono curarsi grazie ai nostri ricercatori, l’unione fa la forza, da soli non si fa nulla, abbiamo sempre bisogno di qualcuno che ci aiuti e ci sostenga.
L’occasione è ghiotta, come del resto il suo pollo, per approfondire la storia del signor Dorando, originario di Civago e arrivato a Milano, alla fine degli anni 50, quando era un ragazzino di 14 anni, preceduto dalla sorella, che trovò lavoro in un negozio di polleria e pescheria in via Teodosio, dove appunta la raggiunse Dorando.
“Nel 1966 ho trovato il chiosco dove ci troviamo adesso, chiuso da decenni in condizioni fatiscenti, con l’aiuto del mio ex datore di lavoro, il 2 maggio del 1967 io e mia sorella abbiamo alzato le saracinesche e abbiamo aperto. – commenta il Sig. Giannasi – Allora ci fu negato il permesso di vendere il pesce, per cui iniziammo solamente come pollivendoli, vendevamo polli tacchini, faraone, conigli, rigorosamente crudi e porzionati. Dopo molti anni cambiarono le abitudini, il lavoro diminuiva, decisi così di vendere anche la carne bovina e suina, lo spazio veniva diviso al 50%. Dopo 15 anni le cose cambiarono nuovamente, in quegli anni noi servivamo le mogli, le mamme, le nonne che poi cucinavano a casa la carne comperata cruda, i maschi non venivano a fare le spesa. Le donne hanno poi iniziato a lavorare fuori casa e non avevano più tempo per cucinare, lì ho intuito che dovevo vendere i prodotti cotti, dove il pollo la faceva da padrone, accompagnato da patatine crocchette ecc..
Sicuramente una chiave del successo dei polli di Giannasi è il costo contenuto, ma soprattutto la gustosità data dal mix di spezie che Dorando ha affinato negli anni.
“La qualità del pollo è la caratteristica principale, noi comperiamo i polli da un allevamento selezionato che lavora molto bene. I polli devono essere tutti della stessa qualità e dello stesso peso, abbiamo creato un composto di spezie composto da sali e una dozzina di erbe aromatiche contenute in un misurino che rappresenta la quantità ideale per il nostro tipo di pollo.”
Se il pollo di Giannasi ha mantenuto negli anni la sua qualità e bontà, le cose attorno al chiosco sono cambiate moltissimo. Oggi la clientela è composta al 55% da uomini e la figlia di Dorando ha ideato anche una linea di merchandising, che sta andando molto bene, ma all’orizzonte non c’è nessuna intenzione di aprire un. Nuovo punto vendita.
“Forse l’errore commesso è stato quello di non aver aperto altri negozi quando oramai l’assortimento e il format erano consolidati. Me lo sono chiesto da sempre, oramai sono 60 anni che siamo qui, con questo chiosco, la città, il quartiere, ci conosce per questo, non me la sono sentita di stravolgere questa immagine, per cui ho deciso di continuare così, mia figlia Paola non so, magari in futuro deciderà diversamente”.
Si è tolto qualche sfizio?
“Sono rimasto vedovo molto giovane, le mie figlie avevano 18 e 20 anni e poco dopo sono andate a vivere per conto loro, praticamente ho vissuto da single per una vita, il lavoro funzionava bene, ero soddisfatto e quando avevo voglia di togliermi uno sfizio come un’auto nuova, una motocicletta, un vestito lo facevo. Di sfizi me ne sono tolti parecchi, oggi ho quasi 80 anni e posso dire di aver vissuto bene”.
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