Milano
Fuggono, snobbano, cincischiano: nessuno vuole candidarsi a guidare Milano
C’era una volta la Milano troppo snob. Ora, pensa te… è troppo snobbata. E chi l’avrebbe detto. L’ha rifiutata anche il rettore dell’Università Statale, un tipo che di suo è alquanto Vago, ma risoluto nell’arte della fuga: “Preferisco stare dove sto”. Hai capito? Del resto il cinc e mez’ (è della Lega, quindi il riferimento dialettale dovrebbe coglierlo) non si era neanche preoccupato di farli innamorare, i due, nemmeno di chiedere al Vago se la trovava carina, Milano…. Come dicono in via Bellerio: “Cos ‘e pazz!”.
Agli amici, l’introverso Salvini, giura di amarla lui, da sempre: come il più bel fiore del suo giardino… Ma al dunque non combina. Forse lei non gli basta, o gli complica la vita… comunque la lascia ad altri, a chi è meglio di lui e la renderà più felice, più allegra… (sembra la trama di “Riderà”, il cavallo di battaglia di Little Tony al Cantagiro del 1966, ma forse è solo ansia da prestazione). E il tormento continua. Berlusconi è intervenuto da par suo, al Dal Verme: pim-pum-pam la voleva maritare in quattro e quattr’otto, nessun problema: a questo, a quest’altro… qualcuno si trova… qualcuno si convince, in qualche modo. Ditemi voi se è un fidanzamento degno di Milano. E ditemi se per fare il sindaco di Milano c’è bisogno del sindaco di Segrate, con tutto il rispetto per Segrate e per il laghetto coi cigni di Milano 2. Ma, c’è di peggio. Milano, la 1, l’ha snobbata anche un popolare populista, e se ne vanta. Del Debbio, la voce corre, la molla per questione di soldi. Non c’ha la dote, non c’ha il corredo. Guadagna troppo poco. Insomma: Milano trattata – e c’ho il magone – come una povera barbona. Vengono in mente le canzoni più tristi di Jannaci e Gaber, par di vederla sbronza in un baretto sui Navigli.. Lei, che era ed è una grande signora. Eh, la crisi! E ancora… non è finita. C’’è anche chi se la tiene in tasca come una seconda scelta, un’opzione B, una che “non-mi-piace-ma-se-ho-voglia-ci-sta”. Scusa ?!? Ebbene sì, il milanese si è davvero imbruttito e sragiona così: “Uè, pirla… ma vuoi che dopo essersi fatta miss Universo Expò, mr. Sala giuri eterna fedeltà, nella gioia e nel dolore, a questa casalinga disperata? A Milano? Ma anche no, dài! Non è a livello!” … E a questo punto Sant’Ambrogio comincerebbe a far roteare nell’aria la frusta nodosa, rosso di collera e di vergogna.
Ma Lei, confusa e infelice, la tenera meneghina cantata dal Remigi la notte guarda il cielo con gli occhi umidi e il coeur in man. Guarda le stelle? Vede le cinque stelle? No, quelle non si vedono. Forse sono in tv a dire che la tv fa schifo, o forse boh! A Milano c’è un nebbioneeeee…. nell’attesa che cambi il quadro astrale, comunque, qualcuno dovrebbe starle accanto: girava fra la Spiga e Montenapo, ieri l’altro, a provarsi gli abiti da sposa – che pena! – coi fiori in mano e i capelli disfatti. Mi va ai matti!!! Ma quant’è bella! Ancora più bella è diventata. Roba da struggersi le viscere, roba da farfalle nella pancia. Invece arriva il farfallone amoroso, il Cherubino. Ma almeno si facesse Casanova (senza IMU). No. Renzi si fa annunciare. Poi scompare. Dov’è? E’ a Rho! All’Expo! Fra quella paccottiglia di prefabbricati! E la nobile Milano? La Capitale morale? La Settimana della moda? Macché! “Questo matrimonio non s’ha da affrettare…” Renzi non lotta per Milano, Renzi non è Renzo, ma nemmeno Don Rodrigo. Non la vuole con la forza, la sua madonnina infilzata, e nemmeno ci soffre troppo. Snobba! Pure lui. Delle Primarie parla con l’entusiasmo con cui un cattolico affronta il “Corso fidanzati”: una inevitabile e noiosa ipocrisia. E a chi gli chiede una scelta forte, un atto di imperio… risponde, tranquillo che è “meglio essere preda che cacciatore”. Bischeri, Milano gli cadrà nelle braccia già vincente, sorridente e ben disposta. Certo, e poi nel caso si mettesse male pianteremo i voti nel campo dei miracoli e li moltiplicheremo… Forse però siamo troppo severi: un presidente del Consiglio/segretario del Pd di problemi ne ha gli aerei di Stato pieni. Forse non ce la si può prendere troppo se Renzi gira alla larga e fa l’indiano. Anzi! Qui c’è pieno di gente orgogliosa capace benissimissimo di cavarsela da sola. Milano ai milanesi!!! Tombola. Di milanesi a trepidare per la mano della bella ce ne sono eccome, ma a vederli girare intorno a Palazzo Marino (sarà il nome, non è stagione per Marino…) più che gli innamorati di Memo Remigi sembrano i proci dell’Odissea: pretendenti autocandidatisi ad impalmare una vedova smarrita, perché smarrita e perché vedova. Lei che di giorno fila e di notte sfila la sua tela sperando sperando sperando…che no. Oh Madonnina! Le sirene chiamano Ulisse!… Oh Madonninaaaaaaa!!!!!!! …ma il prode Ulisse non torna, magari manda la vice. Lui lui, Ulisse Pisapo, di diritto o di rovescio stavolta non torna proprio, non ne vuole sapere. Neanche se gli Dei promettono vittoria. No. Rifugge dalla sua “petrosa Itaca” (UNA DELLE CITTA’ PIU RICCHE, CREATIVE E PRESTIGIOSE DEL PIANETA) perché, perché, perché… è stanco.
Ma, dico, gente… è mai possibile?!? Parliamo di M I L A N O. E’ come dire Parigi, Berlino, Londra. E’ come dire Futuro, perché il tempo che viene arriva prima nelle grandi metropoli globali che in ogni altro luogo. Ma com’è che è trattata al pari di una appestata nel Medioevo? E magari fossimo ai tempi dei Della Torre e del vescovo Ottone Visconti… io dico che per chiederLe la mano bisognerebbe fare i caroselli coi cavalli bardati e le armature in piazza della Scala, e rischiarci la vita! …mica snobbarla così. E’ sconfortante!.
Allons enfants, cittadini milanesi, torniamo all’epoca dei lumi. Altrimenti ci arrabbiamo. Per Milano il cuore fa Bum-Bum a molti, anche e ben oltre le sacre mura metropolitane… Quindi, o vi svegliate voi – ma subito – oppure mandiamo noi Brianzoli una squadra di mobilieri di Seregno e di boscaioli di Montevecchia a proteggerne l’onore e la virtù. Vogliamo un matrimonio d’amore, d’ammmore quello vero, a primavera. E nozze degne. Con un Sì! pronunziato a testa alta, sicuro, convinto. E convincente.
Per Sant’Ambrogio, Napoleone e Greppi… Svegliatevi! Bauscia!
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