Milano
“Forza Italia, argine contro i populismi”
“Forza Italia è l’unica rappresentanza politica che può fermare il populismo”
“Per dragare un fiume oppure il Porto di Genova ci obbligano ad avere le autorizzazioni del Ministero che magari ce le fa avere dopo due anni. Per questo abbiamo votato no al referendum del 4 Dicembre 2016. Perché era una riforma centralista mentre noi siamo per un regionalismo differenziato”
Queste due dichiarazioni sono di Claudio Pedrazzini e del Governatore Ligure Giovanni Toti. Sono state pronunciate alla Kermesse “#IdeeItalia, La Voce del Paese” che si è tenuta a Milano, organizzata dal partito di Silvio Berlusconi e che domenica l’ha conclusa invitando a votare contro il nuovo pericolo italiano: dopo i comunisti, i grillini. Al di là degli slogan, del fondatore del partito, qual è il vero punto politico di questa tre giorni?
Innanzitutto il riposizionamento al centro di Forza Italia. “Forza moderata -mi dice il capogruppo regionale di FI Pedrazzini – che con la Lega governa la Lombardia. “Siamo noi a salvaguardia dei moderati e per questo non andiamo con Alternativa Popolare perché alleata con la sinistra e tutto ciò che va a sinistra lo vediamo con preoccupazione” ha ribadito il capogruppo regionale
A Giovanni Toti ho posto la stessa domanda: come si posiziona Forza Italia? Anche lui ha risposto che la collocazione del partito è di centro e che in realtà non c’è una pregiudiziale contro Alternativa Popolare “con cui governiamo in Lombardia e nella mia regione in Liguria”.
Insomma andare verso il centro per “moderare e coordinare alcune delle posizioni a volte un po più estreme della Lega” mi ha detto ancora Pedrazzini.
Come sempre in Italia – la partita elettorale si concentra su i voti dei moderati e dei cattolici (Pedrazzini cita la Democrazia Cristiana con disinvolta prodigalità) con un occhio al mondo laico e riformista. E in un assetto tripolare quindi è necessario che due forze su tre si alleino per governare. E quindi se centro destra, centro sinistra e Cinque stelle sono le tre forze politiche in campo, le soluzioni sono per forza queste: Centrodestra e centrosinistra insieme, oppure una delle due alleate con i Cinque Stelle. Per questo rinsaldare il centro, consentirà di rendere più forte una delle due coalizioni. Quella di Berlusconi o quella di Renzi. Tanto più rafforzano se stessi nella parte programmatica centrista, quanto maggiori saranno le forze che si aggregheranno per mettere i Cinque Stelle in minoranza. Del resto Renzi e Berlusconi hanno un avversario comune: Beppe Grillo ( Luigi Di Maio, per interposta persona). Se Berlusconi porta al centro la coalizione, indebolisce Salvini. Se Renzi spinge al centro, indebolisce la sinistra e coopta fisiologicamente Alternativa Popolare che può avere spazio per riportare a sé parte dello smarrito mondo cattolico. Sempre che ci sia una classe dirigente in grado di saper parlare ed intercettare quel mondo moderato che alla politica ormai preferisce il Grande Fratello o il Commissario Montalbano o una pizza con gli amici.
Giovanni Toti
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