Milano
“Sugli scali liberiamoci della venerazione per l’ennesima archistar”
“Gli scali ferroviari? Sono l’occasione per lanciare una nuova generazione di Progettisti” afferma Federico Zanfi (Politecnico di Milano), che ha condotto il tavolo dal titolo “Scali urbani a Milano, rigenerazione e mobilità”, in cui si è parlato di come il più ampio e importante intervento urbanistico dei prossimi anni cambierà spazi, abitudini, valori immobiliari. Una discussione che ha messo al centro del dibattito le modalità in cui la cittadinanza può partecipare attivamente al processo.
Di cosa avete parlato durante il tavolo che hai condotto?
Abbiamo usato gli scali per parlare di temi che sicuramente riguardano quelle sette aree, ma riguardano in maniera profonda tutta la città è la sua trasformazione.
Quali sono state le parole chiave emerse dalla discussione?
La prima sicuramente è “immagine della città”. Con Cino Zucchi abbiamo riflettuto sulla capacità dell’operazione scali di costruire una parte importante dell’immagine, in cui Milano possa specchiarsi ma anche diffondere nel paese e nell’Europa. Chiara Rizzica ci ha riportato alla concretezza di domande sociali inevase nel mercato immobiliare di oggi. Antonella Bruzzese ha ripercorso meriti e limiti del percorso di partecipazione e consultazione. Lo spiazzamento dell’architettura di fronte alla necessità di gestire trasformazioni molto rapide è stato oggetto della riflessione di Tamburelli. Infine, Alessandro Maggioni ha ribadito la necessità che l’amministrazione riscopra la possibilità e il dovere di fare regia in modo forte di fronte a una dimensione del mercato che è stata dominante. Ha chiuso l’assessore Maran, riportandoci alla concretezza della gestione che non può scindere i principi da una concreta fattibilità economica.
Rispetto al futuro del tema discusso, quali paure e quali speranze sono emerse tra i partecipanti?
È emerso l’auspicio di una più profonda interazione con la cittadinanza attiva, critica ma propositiva e costruttiva. E ancora, che gli scali siano davvero un’occasione per superare l’aspirazione provinciale rispetto allo star system dell’architettura, per fare spazio a una generazione di progettisti che ha già dimostrato competenza e sensibilità sui temi di inserimento nella città.
Devi fare login per commentare
Login