Beni comuni

Fede, Speranza, Carità. E politica

4 Ottobre 2016

La politica: Una questione di fede. Questo il nome della nuova iniziativa della Pastorale Sociale e del Lavoro dell’arcidiocesi di Milano, inaugurata lo scorso fine settimana.

Per dare un’idea di questa proposta, meglio trattarla come un piatto gustoso. Quindi, eccone gli ingredienti.

10 partecipanti circa, principalmente candidati o militanti alle ultime elezioni amministrative, ma anche persone che si interrogano sul ruolo della politica nella vita propria e della società.

3 “voci” ascoltate: la parrocchia Sant’Arialdo di Baranzate, il Centro di Emergenza Sociale dietro l’ortomercato di Milano, l’unità So-Stare di Crescenzago.

2 relatori principali: un sacerdote diocesano (il responsabile del dicastero organizzatore) e un padre gesuita (il direttore di Aggiornamenti Sociali).

2 testi grandi protagonisti: la Evangelii Gaudium e la Laudato Si’.

1 sede eccezionale: la Casa della Carità “Angelo Abriani”, istituzione che ha per madre la Chiesa e per padre il Comune, destinata a offrire ospitalità a chi vive negli interstizi della legislazione sociale, a chi non è più nessuno o non ancora qualcuno.

1 metodo che mette assieme la triade “vedere, giudicare, agire”, caro all’Azione Cattolica, con il “sentire e gustare interiormente”, proposto da sant’Ignazio.

Elencati gli ingredienti, passiamo alla preparazione.

Si può sintetizzare tutto in una frase della Evangelii Gaudium: “Lasciare emergere tutte le conseguenze dell’incontro con Gesù nelle relazioni con il mondo che ci circonda”.

Per questo, dopo una visita alla struttura ospitante, ai partecipanti è stata proposta una prima lettura di alcuni brevi passaggi della Evangelii Gaudium al fine di provocare una riflessione e uno scambio a proposito di alcuni temi dominanti questo periodo storico: precarietà, tecnocrazia, esclusione, disuguaglianza e indifferenza.

Il giorno successivo, una “chiacchierata guidata” sul tema della salute mentale, incentrata sul continuum tra star bene e star male, con le conseguenti implicazioni per le politiche sociali e sanitarie.

Approfondito l’incontro fondamentale, quello con Gesù, attraverso il Magistero, e forniti gli strumenti necessari, si passa all’ascolto.

Divisi in piccoli gruppi, alcuni hanno visitato il Centro di Emergenza Sociale, dove hanno potuto avere uno scambio a tu per tu con gli ospiti, principalmente rom rumeni, a proposito dei percorsi di vita approdati lì e delle priorità (casa, lavoro e istruzione) dei residenti. Un altro gruppo è riuscito invece a trascorrere qualche ora a Baranzate, nella parrocchia Sant’Arialdo dove vivono, su un totale di 3800 abitanti, circa 3000 stranieri di 72 nazionalità diverse. Qui le iniziative di integrazione sono ordinaria amministrazione, così come la ricerca di valori e soluzioni condivise. L’ultimo gruppo si è trattenuto nell’unità So-Stare, all’interno della Casa della Carità, per ascoltarne gli ospiti e cercare di comprenderne le vicende ed entrarne nelle sofferenze.

Nel pomeriggio, uno scambio tra i vari gruppi ha permesso a ciascuno di allargare ulteriormente lo sguardo.

Domenica, dopo un’analisi più approfondita della Laudato Si’, letta alla luce della Evangelii Gaudium e delle esperienze del sabato, un altro excursus nel mondo della salute mentale, grazie a uno psichiatra che ha lavorato sia nel manicomio di Mombello di Limbiate, sia nei servizi di salute mentale nati dopo l’applicazione della legge Basaglia.

La condivisione dell’eucarestia celebrata da don Virginio Colmegna ha chiuso l’iniziativa.

Come in ogni ricetta di cucina, ci sono ingredienti la cui quantità e uso non possono essere indicati con precisione: le chiacchiere, le birre e le sigarette condivise, i pasti, le corse mattutine. Ingredienti fondamentali da dosare sapientemente, quanto basta.

Infine, nessuna ricetta deve dimenticare di indicare gli strumenti necessari, che consentono la preparazione del piatto. In questo caso, la preghiera come dialogo da amico ad amico, per aprire e chiudere (quindi, contenere) le giornate, per vivere quella “contemplazione nell’azione” che sola permette di esercitare la carità che il Vangelo richiede.

Il frutto dell’iniziativa, che si articolerà in altri due incontri, può per ora essere sintetizzato dall’invocazione mariana a conclusione della Evangelii Gaudium, che offre una chiave di lettura dell’impegno sociale e politico in seno alla creazione.

 

Dacci la santa audacia di cercare nuove strade

perché giunga a tutti

il dono della bellezza che non si spegne

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