Milano
Ecco la lettera protocollata dal Governo con cui Sala si dimise da commissario
Da stamattina gira una polemica, dalle parti di Milano e non solo, che riguarda ancora una volta la legittimità della candidatura Sala. Secondo un’anticipazione di un articolo in edicola domani, pubblicata oggi sul sito a firma dalla Redazione del settimanale Panorama (il cui vicedirettore Maurizio Tortorella è peraltro candidato al Comune di Milano a sostegno di Stefano Parisi), Sala sarebbe stato incandidabile a sindaco perchè non dimessosi per termpo (anzi, non dimessosi proprio) da commissario unico di Expo, ma solo dalla carica di Amministratore Delegato. Le dimissioni, secondo Panorama, dovevano essere ratificate entro l’8 di maggio addirittura da un decreto (il settimanale cita fonti giurisprudenziali senza specificare) e l’assenza del decreto stesso avrebbe fatto sorgere una causa di incompatibilità, stando alla lettera della legge Severino, non più sanabile.
Le avvenute dimissioni di Sala e le parole da lui pronunciate oggi sono confermate dal documento protocollato. Il candidato del Pd a sindaco di Milano, infatti, ha affermato di aver presentato le sue dimissioni il 15 gennaio e che essere sarebbero state protocollato dalla presidenza del consiglio già il 18 gennaio. Ampiamente in tempo per essere in regola. Resta da capire se, davvero, si può immaginare che le dimissioni non siano operative senza un decreto del governo che le ratifichi. Una ricerca negli archivi del governo stesso, tuttavia, non ha portato a trovare alcun decreto di accettazione delle dimissioni in nessun altro caso analogo.
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