Milano

Dove vanno a finire gli oggetti smarriti in aeroporto?

20 Luglio 2016

Smartphone, tablet, macchine fotografiche, pc, abbigliamento, accessori alla moda, una sedia a rotelle, chitarre, anelli, bracciali preziosi. Sono queste le cose che i viaggiatori, nella fretta di prendere l’aereo dimenticano o perdono in aeroporto. E i sotteranei dei terminal divengono così vere e proprie miniere d’oro. La distrazione colpisce i passeggeri, oltre che sui divanetti e nei bagni, anche ai controlli di sicurezza, dove, stressati per via del volo, dimenticano di tutto, o addirittura scelgono di lasciare oggetti ingombranti per evitare di pagare più spese imbarcandoli. E si trova davvero qualsiasi cosa negli aeroporti, perché oltre alle solite cose che ci si porta dietro quando si viaggia, il personale di terra recupera anche oggetti molto più curiosi, ad esempio un forno a microonde, un modellino di una barca in vetroresina, un narghilè per fumare e persino un costume da scimmia.

Ma dove vanno a finire i beni personali dimenticati negli aeroporti? A Milano la Sea – la società che gestisce gli scali di Malpensa e Linate, ne raccoglie anche un centinaio al mese. Tutto ciò che viene smarrito nei terminal viene recuperato dal personale e in seguito catagolato e archiviato, costume da scimmia compreso. I viaggiatori per legge hanno tempo un anno per reclamare il bene perso segnalando lo smarrimento attraverso il sito e compilando un modulo online oppure inviando un fax al numero indicato. Gli oggetti vengono consegnati a Sea dopo 4/5 giorni, che dopo le necessarie verifiche, contatta il proprietario per il ritiro o se espressamente richiesto per la spedizione. Se non vi sono reclami tutta la merce viene venduta in un’asta organizzata da Sea, ma per mano di una società specializzata, annualmente. E il ricavato viene usato a copertura della raccolta e della gestione dell’asta stessa.

Prima di venderli però, questi beni che popolano i terminal di Malpensa e Linate durante l’anno, vengono sottoposti ad una perizia, tenendo presente che la maggior parte sono usati. Si assegnano quindi i prezzi base e i potenziali acquirenti hanno la possibilità, sia in sede che online, di visionarli due giorni prima. L’asta si svolge poi alla presenza di un banditore professionista e di un notaio. Un appuntamento, quest’ultimo, ormai diventato consuetudine, e attesissimo sia dai privati che dai commercianti. Altro che fenomeno di costume.

I lotti all’asta sono sempre più di un centinaio e un migliaio di persone l’anno arrivano infatti al salone NoiSea del terminal 2 di Malpensa per accaparrarsi gli oggetti dei desideri ad un prezzo molto competitivo. Se i privati si buttano sui tablet, gli smartphone e le macchine fotografiche a prezzi davvero interessanti, i commercianti acquistano anche lotti di valige cariche di vestiti, per poi rivenderli. L’anno scorso 24 giacche in pelle erano state valutate dalla perizia solo 75 euro. Un bell’affare.

Sea a Malpensa organizza l’asta dal 2009. La prima era addirittura composta da ben 264 lotti. I beni rinvenuti e poi rivenduti erano davvero di ogni tipo: si contavano centinaia di valige contenenti abbigliamento vario, numerosi smartphone, elettrodomestici, tra cui una macchina per il gelato, macchine fotografiche, bigiotteria, orologi, occhiali da vista e da sole, attrezzatura sportiva (bombole sub – biciclette – canne da pesca – racchette da tennis), strumenti musicali (bongo – chitarre), souvenir, giocattoli, un cannocchiale, ombrelloni, arredamento, computer, culle e lettini per bambini, e i classici libri. Lo stesso anno erano stati ritrovati ben 3286 oggetti a Linate e 1583 a Malpensa. Dei primi, solo il 10% era stato ritirato dai proprietari, dei secondi il 22 per cento.

Perché molti viaggiatori non reclamino i beni personali persi o dimenticati è difficile saperlo, ognuno avrà le sue ragioni, ma certamente per tutti gli altri l’asta annuale di Sea è davvero una grande occasione. La prossima è prevista probabilmente a settembre. Il pagamento degli oggetti in sede d’asta potrà essere effettuato in contanti soltanto nel caso in cui la fattura abbia un importo complessivo inferiore a 1.000,00; in tutti gli altri casi il pagamento potrà essere effettuato con assegno bancario. Se avete bisogno del costume per il prossimo carnevale, conviene segnarsi l’appuntamento in agenda.

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