Milano

“De Sousa in India”, un altro agente Cia non sconterà la pena per Abu Omar

7 Ottobre 2016

Ad aprile la corte costituzionale portoghese aveva stabilito che Sabrina De Sousa, una degli agenti della Cia condannati per il sequestro di Abu Omar, doveva venire in Italia a scontare la pena. E’ arrivata l’estate, è iniziato l’autunno e il mandato di arresto europeo è rimasto a prendere polvere per i fascinosi vicoli di Lisbona, senza che nessuno, nel paese dove a 3 di quegli agenti è stata concessa la grazia da Giorgio Napolitano, invitasse ad accellerare la pratica. Ora si viene a sapere che De Sousa, condannata a 7 anni ridotti a 4 per l’indulto e poi fermata l’8 ottobre dell’anno scorso a Lisbona,  si troverebbe in Oriente. Stando a quanto ricostruito, nell’udienza a porte chiuse  fissata per discutere sulle richieste di De Sousa di affidamento in prova ai servizi sociali e di sospensione dell’ordine di carcerazione in attesa della decisione sulla domanda di grazia, il suo avvocato Dario Bolognesi ha spiegato che  la donna è in India.

Non c’è una comunicazione ufficiale al Tribunale di Sorveglianza ma se davvero De Sousa se ne fosse andata, scommettiamo che non dispiacerebbe a nessuno. Né all’Italia che per l’ennesima volta si toglierebbe dall’imbarazzo di incarcerare un agente degli amici americani, né ovviamente agli Usa e neppure al Portogallo di cui la donna è per metà cittadina (l’altra metà è americana). Dispiace invece alla giustizia e alla dignità del nostro paese che soffrono in questa storia l’ennesima mortificazione dalla politica.

Manuela D’Alessandro

ps. nei giorni seguenti a questo articolo, l’avvocato Bolognesi ha precisato in una nota che la sua assistita è andata in India “in visita alla madre gravemente inferma” con l’autorizzazione delle autorità portoghesi e ha poi fatto ritorno nel Paese dove attende che sia eseguito il mandato di arresto.

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