Milano

Il bocconiano, l’intersex, l’ex grillino: la lista per Cappato Sindaco di Milano

28 Aprile 2016

Un imprenditore manager bocconiano e di destra insieme ad un attivista intersex, cioè ermafrodita, che all’anagrafe fa Veronica Comeni sebbene nella vita si chiami Alessandro; c’è Francesca Scopelliti, compagna di Enzo Tortora, ex parlamentare e da sempre impegnata per la storica causa radicale della giustizia giusta; c’è Marco Marazzi, avvocato esperto in fusioni internazionali e coordinatore per l’Italia degli individual members dell’ALDE Party; e c’è Francesco Poiré, militante radicale che, per aver anni fa denunciato i manifesti abusivi di campagna ellettorale si è preso una denuncia da un funzionario del Comune di Milano per diffamazione a mezzo stampa, e la sua vicenda giudiziaria non è ancora finita.

La lista radicale per Marco Cappato sindaco a Milano è – sottolinea Valerio Federico, tesoriere di Radicali Italiani -radicale in senso pieno: trans-partitica, trans-ideologica, trans-sessuale, militante e libertaria. “La lista più arcobaleno che ci sia” – l’ha definita Yuri Guaiana, segretario di Certi Diritti, una delle associazioni radicali impegnate nelle cause LGBT, candidato anche lui.
Una lista laica, federalista ed ecologista, che include persone che si auto-definiscono di destra e persone che si auto-definiscono di sinistra. E’ stata presentata oggi in conferenza stampa a Milano dal candidato sindaco Cappato, insieme a Lorenzo Lipparini e Barbara Bonvincini capilista e, rispettivamente, segretario e tesoriera dell’Associazione radicale milanese Enzo Tortora.
Una lista che promana politica radicale da tutti i nomi, a cominciare da quelli di Mina Welby e Filomena Gallo a finire con quegli altri – eterodossi – di due parlamentari ex grillini oggi indipendenti, Mara Mucci e Luis Orellana, entrambi presenti in coda di lista a dare simbolicamente appoggio politico ai Radicali che molto prima (e molto meglio) del Movimento 5 Stelle hanno fatto battaglie per l’essenzialità della democrazia e la legalità delle istituzioni.

I radicali fanno politica con la testa, non con la pancia”. Così la Scopelliti descrive la differenza dei Radicali e motiva l’appoggio a Cappato che a Milano è consigliere uscente della maggioranza che ha sostenuto Pisapia e che ha scelto la strada della candidatura indipendente perché né da destra né da sinistra è venuto l’impegno a sostenere i referendum vincolanti per Milano Si Muove, su cui i Radicali hanno raccolto le firme ma che la sindacatura Pisapia ha deciso di affossare.
“E che i referendum siano uno strumento abusato è puro luogo comune” – insiste Cappato che anzi rilancia: “il nostro modello di democrazia partecipativa è la Svizzera”.
“I radicali parlano attraverso le cose fatte” – insiste Lipparini che, tra le altre cose, è il biografo non ufficiale di Roberto Formigoni (o come dicono i Radicali: Firmigoni). E tra le cose fatte, oltre i referendum cittadini, il registro comunale per il testamento biologico, la denuncia dei brogli, le campagne per la trasparenze, la denuncia delle firme false dell’ex Celeste.

Perché la lista radicale possa essere presentata serve raccogliere oltre 1000 firme in pochissimi giorni. Da qui l’invito rilanciato da Lipparini ai compagni, ai simpatizzanti, ai milanesi tutti di fermarsi al gazebo allestito in Largo La Foppa dalle 12 alle 15. E farlo senza indugio perché le ore sono contate e senza firme niente radicali in Comune.

@kuliscioff

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