Lavoro
Cub in piazza: “No al Governo Draghi”
Vincenzo Tammaro, risponde al microfono con la timidezza di chi fatica a guadagnarsi 50 Euro al giorno a cavallo della sua bicicletta. “E non è la stessa cosa quando lo fai sotto l’acqua oppure con il sole”. Eppure con un pudore congenito di chi il pane se lo suda tutti i giorni, nel senso fisico del termine, Vincenzo descrive da rider la sensazione che respira oggi. Ovvero che ci sia un giudice a Berlino, qualcuno che abbia messo una cesura tra il presente ed il passato, delineando un’idea di futuro nuova.
La multa ha colpito, “per quanto certamente cercheranno di difendersi” poiché le multinazionali possono disporre di uno stuolo di legali pronti ad inzuppare il pane, nelle more delle leggi, così da poter tentare di scardinare quanto altri uomini di legge hanno sancito ieri.
Resta il fatto che Vincenzo, in piazza contro il Governo Draghi ha deciso di venirci con il sindacato che lo rappresenta, ovvero la Confederazione Unitaria di Base, dove Mattia Scolari della Flaica Cub, dice apertamente che il Governo dell’attuale Premier punta alla concentrazione dei capitali, considerando legittimo quindi spolpare un po’ di aziende affinché chiudano. Poi richiama alla lotta comune tutti i lavoratori stante il fatto che dal suo punto di vista la triplice sindacale “ha stipulato un accordo con i padroni e Landini, presentatosi come un nuovo Che Guevara, adesso è scomparso”
E anche chi le battaglie le ha condotte per anni in passato, considera giusto continuare ad apporre il proprio nome in calce alle lotte di oggi: Walter Montagnoli è uno di quelli per cui “ai giovani bisogna dare spazio, ma ciascuno può dare il proprio contributo. Con un lavoro certosino, parlando con la gente.”
La giornata si conclude come l’avevo iniziata: con l’ennesima manifestazione davanti al Palazzo del Governo, con lavoratori che chiedono il rispetto dei loro diritti: pane, lavoro e un salario decente. Naturalmente sui giornali e in tv si parla d’altro.
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