Milano

Crisi Istituzionale, i riflessi in Lombardia

28 Maggio 2018

“Non abbiamo nulla di cui scusarci, noi non abbiamo mai mentito in campagna elettorale. Visto quanto accaduto chiediamo a questo punto di andare al voto”. Roberto Anelli è il capogruppo della Lega in Regione Lombardia e già qualche giorno fa, nei corridoi del Palazzo Pirelli, me l’aveva prospettato: “Vedrai, con lo spread ne vedremo delle belle”.

Ha avuto gioco facile. Lo Spread da stamattina è oggetto di una forte volatilità. Prima 180 punti in apertura. Nel primo pomeriggio ha già superato i 220 punti.

“Ha fatto molto bene Matteo Salvini a non rispondere a caldo e a prendersi qualche ora di riflessione. La situazione è critica. Sia chiaro però che respingiamo al mittente l’accusa di essere bugiardi. Non abbiamo mai detto di voler uscire dall’Euro, ma di volere un’Europa diversa, con regole diverse. Ancora la settimana scorsa abbiamo manifestato per l’assurda decisione dell’UE di non voler far rispettare le norme sull’etichettatura alimentare”.

Il capogruppo del Carroccio non si capacita dell’assoluta illogicità del Quirinale. “Potevano nominare subito Salvini Premier con il centrodestra. Con i Cinque Stelle contrari, avrebbero avuto spazio per provare con un possibile successivo Governo di scopo. Così invece è assurdo: abbiamo trovato un programma comune e una maggioranza coesa e lo si ferma sulla soglia della partenza. Davvero non capisco dove vogliano andare”.

“Non ha perso la Lega ieri sera ma ha perso la democrazia. Penso anche che senza i nostri voti e quelli dei Cinque Stelle non sarà possibile costruire nessun nuovo Governo a guida Cottarelli. Di conseguenza penso che debbano essere indette nuove elezioni. Ad ogni modo è evidente una cosa: alla prossima tornata elettorale Lega e Cinque Stelle prenderanno l’80% dei voti”.

Roberto Anelli capogruppo della Lega in Regione Lombardia

Ho voluto sentire anche i riflessi all’interno del Pd accusato di violare il gioco democratico ottenendo la possibilità  di andare lei al Governo, stando almeno alle accuse mosse da Salvini al Pd di Renzi, che sarebbe in procinto di rovesciare il recente voto del 4 Marzo. Accuse che potrebbero portare non solo alla richiesta di impeachement del Presidente Mattarella – come già  fatto dai Cinque Stelle cui non sono seguite quelle di Salvini – ma anche ad una imponente manifestazione di massa a Roma indetta dai due leader Di Maio e Salvini.

Da sinistra tuttavia si replica cosi: “É  una forzatura quella di voler inserire il Capo dello Stato in un vortice per far apparire Mattarella colpevole del mancato governo giallo verde; anzi – mi dice Fabio Pizzul capogruppo del Pd in Lombardia – probabilmente la forzatura della Lega, che ci accusa di voler andare al governo al loro posto rovesciando il voto democratico,  è stata voluta scientemente proprio perché non le sarebbe convenuto fino in fondo partecipare a questa esperienza, preferendo per questo andare al voto.” Addossare le responsabilità a Mattarella addebitandogli la responsabilità della caduta del progetto giallo verde,dandolo  in pasto alla gente come un burocrate qualunque e non come il garante della costituzione, significa giocare allo sfascio”.

Fabio Pizzul – Capogruppo Pd in Regione Lombardia

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