Milano
Costruire un laboratorio di formazione permanente per Milano
Il 6 settembre scorso, Super Il Festival delle Periferie ha scritto una lettera aperta alla città di Milano, e a chi la governava che – di lì a qualche settimana – si sarebbe confermato alla guida. Una lettera collettiva e aperta sull’esigenza di interrogare a fondo i cardini su cui si regge il “modello Milano”, fino ad accettare di discuterli in radice per una città più giusta e sostenibile. A quella lettera hanno risposto 25 persone che rappresentano altrettante realtà attive nelle periferie e nel territorio milanese. Attivisti e attiviste, docenti universitari e indipendenti, imprese sociali e culturali, e molto altro. Da quel dialogo è emersa una cosapevolezza, c’è bisogno di costruire una rete flessibile permanente di saperi e passioni che “tenga d’occhio” questa città vincente, a la stimoli a non perdere di vista che vincere è bello, ma c’è sempre chi perde. È con questo spirito che oggi venerdì 10 giugno, al Nuovo Armenia, si confronteranno quei pezzi di città che, in vario modo, hanno risposto all’appello della lettera. Tra gli altri, saranno presenti Yessica Zuleima Avelar Aviles (Ass. mujeres migrantes en Italia cristianas), Andrea Fumagalli (Università di Pavia), Alessandro Maggioni (Consorzio Cooperative Lavoratori/ Confcooperative Habitat), Massimo Bricocoli (Dastu, Politecnico Milano) Gina Bruno (Nuovo Armenia) Gaia Romani (Assessora ai servizi civici e generali, Comune di Milano), Luca Misculin (Il Post).
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