Milano
Contro la Povertà la sfida del Reddito di inclusione
L’hanno chiamato Reddito di Inclusione (Rei) e succede al Sia (Sostegno di inclusione attiva) e all’assegnazione di disoccupazione (Asdi)
L’hanno presentato oggi il Ministro del Lavoro Guliano Poletti, l’Assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino, il Portavoce di “Alleanza contro la povertà” Roberto Rossini e Tito Boeri Presidente dell’INPS.
Il progetto prevede: lo stanziamento di un miliardo e 845 milioni per la povertà estesa a quasi due milioni di famiglie di cui 50 milioni sono stanziati subito, 300 milioni nel 2018, 700 nel 2019 e 900 nel 2020. Il provvedimento prevede che sia stanziato un assegno di E 184,00 ( centoottantaquattro euro) per un single che sia in possesso di un Isee non superiore ai 6 mila euro, un valore del patrimonio immobiliare diverso dalla casa di abitazione, non superiore ai 20 mila euro, e un valore del patrimonio mobiliare (depositi e conti correnti) non superiore ai 10 mila Euro. L’assegno sale a 294,00 per una coppia, a 382,50 in caso di famiglia con un figlio e a 461,25 per una famiglia di quattro persone. Si estende il diritto anche a quelle famiglie che abbiano disabili, che non percepiscano prestazioni di assicurazione sociale per l’inpiego (Naspi) o altri ammortizzatori di sostegno al reddito, non possiedano autoveicoli immatricolati nei precedenti 24 mesi, e non possiedano navi e imbarcazioni da diporto. I cittadini potranno richiederlo dal Dicembre 2017 presso il Comune di residenza o eventuali altri punti di accesso che verranno indicati dai Comuni.
Secondo il ministro Poletti è “un passo importante per una strada lunga che si realizzerà grazie ad una collaborazione con un arco di soggetti largo” aggiungendo che “questo fenomeno va letto e compreso e può mostrare limiti e difficoltà”. Per questo ha chiesto aiuto alla stampa “perché – ha detto – il provvedimento non sono solo numeri e potrà avere successo se saremo capaci di costruire una rete di servizi in grado di farsi carico di queste condizioni.”
Il documento infatti parla anche di progettazione personalizzata e di attivazione e inclusione sociale e lavorativa volto al superamento della condizione di povertà. Secondo quanto ha spiegato il Ministro Poletti negli intenti ci sarebbe la volontà di realizzare un progetto in cui colui o coloro che sono colpiti da gravi difficoltà economiche siano aiutati non solo con un assegno ma anche con un progetto di reinserimento o di formazione per l’inserimento professionale nel mondo del lavoro. Per questo il ministro ha parlato di tempi che non possono essere di soli 30 giorni per valutare e comprendere l’efficacia della misura, ma di lungo periodo per capire che cosa fare con questi nuclei familiari e come agire per sostenerli specie considerando che sono spesso loro stessi ad allontanarsi. Per questo serve tempo.
Pierfrancesco Majorino
L’occasione “pattizia” per uscire dala condizione di povertà
Ministro Giuliano Poletti
Avremo successo se saremo capaci di costruire una rete di servizi in grado di farsi carico di queste condizioni
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