Milano
C’ERA UNA VOLTA IL BENE COMUNE ARANCIONE
La foto del candidato sindaco Beppe Sala che lascia la macchina in doppia fila per “fare colazione” all’indomani del deludente risultato elettorale del primo turno ha, secondo noi, un significato particolare.
Non solo per la scena, degna di un film di Toto’, di Sala che – all’oscuro dello scoop di Dagospia nonostante fosse online da due ore, grandi complimenti al suo staff di paraguri – al confronto su Sky dice che una delle sue priorità e’ la lotta senza quartiere a chi lascia la macchina in doppia fila, tra le risate dei presenti. Ma soprattutto per due casi di cronaca che hanno segnato profondamente l’opinione pubblica milanese durante gli anni “arancioni”.
Il primo e’ di qualche mese fa: l’assessore Carmela Rozza branca un rullo e imbratta di vernice una macchina in sosta vietata. Davanti allo stupore dei media e alle critiche dell’opposizione fara’ ammenda, ma nel giustificarsi puntera’ il dito contro la “maleducazione dilagante” degli automobilisti.
Disse: “la multa non bastava, il gesto doveva essere disapprovato“. E che farà ora la Rozza, per “disapprovare” il gesto di Sala? Si armerà di nuovo di pennelli e vernice e andrà a imbrattare anche la macchina del suo candidato sindaco? Vedremo.
L’altro caso di cronaca e’ purtroppo un caso di cronaca nera, e risale agli albori della giunta Pisapia – precisamente al novembre del 2011. Un ragazzino di nome Giacomo sta tornando a casa in bicicletta in via Solari. Una macchina parcheggiata in doppia fila ne ostacola il passaggio. Lui si sposta a sinistra e viene investito da un mezzo pubblico che lo uccide.
Una storia terribile, e la reazione politica non si fa attendere. La lotta al parcheggio selvaggio diventa uno dei cavalli di battaglia dell’amministrazione, e innumerevoli sono i tweets del sindaco sull’argomento. Tra i tanti che condannano la pericolosa e incivile abitudine di parcheggiare in seconda fila, si segnala l’assessore alla sicurezza Granelli, che dice:
“Il dramma di Giacomo non può lasciarci indifferenti. Ciò che ora possiamo e dobbiamo fare è quello di essere più incisivi nel contrasto alle violazioni al Codice della strada. D’accordo con il sindaco Pisapia, abbiamo chiesto al Comandante della Polizia locale un giro di vite contro sosta selvaggia. Comprendiamo il disagio degli automobilisti ma abbiamo una scala di priorità’: in cima c’e’ il rispetto del Bene Comune”.
Gia’, il Bene Comune. La domanda, quindi, e’ cosa dice Granelli (ma anche l’assessore Maran, che ebbe parole di condanna altrettanto nette, o Pisapia) verso il gesto di un candidato Sindaco – non un cittadino qualsiasi – che per l’urgenza di papparsi una bella brioche calda-calda non cerca parcheggio ma molla la macchina davanti al bar (e il fatto che sia solo “per tre minuti” come detto da lui non sposta di un millimetro la questione).
C’entra ancora il Bene Comune? Se no, perché? E se si, detto candidato Sindaco, che rispetto e considerazione ne ha?
Domande che, per onesta’ intellettuale, ci sentiamo in dovere di porre – a prescindere dal momento.
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