Milano

Caro amico Piddino, ti scrivo “col coeur in man”

11 Novembre 2015

Cari amici del PD milanese,
lo sapete anche voi, tutto si decide nei prossimi sette-dieci giorni al massimo.
Potete scegliere di assistere inermi alla candidatura di Giuseppe Sala oppure di dire la vostra, dopo sarà troppo tardi.
Intendiamoci, il problema non è il nome, il problema non è la persona.
Il problema è quella candidatura emerge senza che Giuseppe Sala abbia minimamente chiarito in maniera netta i suoi ideali di riferimento.
Senza che Giuseppe Sala abbia minimamente delineato i principali contenuti di programma.
Senza che Giuseppe Sala abbia minimamente comunicato le intenzioni sul metodo di governo.
E addirittura senza che Giuseppe Sala abbia definito i confini delle alleanze.

Una candidatura così non potrà che spaccare il centrosinistra milanese.
Non perché ci sarà qualcuno da Roma che decide, non perché la direzione locale di qualche partito voterà di non partecipare alle primarie, ma semplicemente perché Giuseppe Sala farà fuggire le singole persone, i singoli militanti, quelli con cui avete lavorato gomito a gomito per cinque anni. Magari dividendovi aspramente sulle questioni nazionali, ma mai mettendo in dubbio la partecipazione e il supporto al lavoro dell’amministrazione comunale. E credetemi, fuggiranno con grande dolore, come chi si sente pugnalato alle spalle.
Dovete spiegarlo bene (e ora) ai vostri dirigenti, perché qualsiasi cosa facciamo noi da fuori non servirà assolutamente a nulla

Siete al governo da due anni con Lupi e Formigoni con l’alibi dei numeri in parlamento, ma a Milano non ci sono scuse.
O si decide di stare con la coalizione del 2011 o si decide di fare altro. E tutto lascia intendere che Giuseppe Sala voglia fare altro. Nei processi l’onere della prova sta all’accusa, ma in politica no: l’onere della prova sta a chi si candida. E finora il marchio di fabbrica di questa operazione è stata la totale ambiguità politica. Da una parte definirsi come la continuità, dall’altra lavorare a una inevitabile rottura.

Li conosco solo io quelli che sono stati nelle officine Pisapia e nei comitati per Milano, che magari hanno una tessera di partito o magari no e che non hanno nessuna intenzione di fare la campagna elettorale per Sala?
Non li avete sentiti, non ci avete parlato, non leggete quello che scrivono?
Li volete perdere tutti? E siete sicuri che poi questo vi porterà a vincere le elezioni?
E non pensate poi di venire a chiedere il loro voto nel caso di un ballottaggio tra Sala e chiunque altro: non ve lo daranno.

Ve la ricordate la campagna elettorale per Bruno Ferrante?
E ve lo ricordate come è andata a finire?

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