Ambiente
Cani drogati al Sempione. Le guardie ecologiche multano i cani
Milano, Parco Sempione. I pusher lasciano la roba tra i cespugli. I cani vanno tra i cespugli, mangiano la roba o leccano feci umane con residui di stupefacenti e finiscono in emergenza in preda a convulsioni. I più piccoli non ce la fanno e muoiono. I più grandi, in base alla sostanza assunta, possono sfangarla in una nottata di ricovero e terapie. Oppure possono subire danni neurologici permanenti.
I casi di cani in overdose al Sempione si moltiplicano con una frequenza allarmante. Alcuni padroni riescono a prendere un campione della sostanza consumata dal cane, per farla analizzare e denunciare. Oltre ai cannabinoidi, le sostanze trovate nei cani intossicati vanno dal crack alle anfetamine. Pare che queste ultime possano essere assunte, appunto, anche attraverso le feci umane.
Anche il mio cane è stato intossicato, forse hashish, assunto per fortuna in modica quantità. I sintomi si manifestano poche ore dopo l’ingestione: cedono le zampe, il cane sbava. Avevo imparato a conoscerli già prima di fare a mia volta esperienza diretta – per le testimonianze di altri padroni, loro malgrado divenuti esperti della materia.
Girare alla larga dalle aree di spaccio – l’area centrale attorno al laghetto e al teatro Burri – non basta a scongiurare il pericolo. La cacca umana, come noto, è appetitosissima per i cani. E di cacca umana al Sempione se ne trova in quantità decisamente maggiore della cacca canina, di cui al parco non c’è in realtà quasi traccia. Chiunque lasci i propri escrementi in mezzo ai prati, nel fossato del Castello, in prossimità dei viali – cioè in luoghi accessibili a tutti, bambini compresi – lo fa molto probabilmente al buio e quando il parco è chiuso. Cioè è qualcuno che sta dentro.
Ricapitolando: al Sempione si vende e si stocca, illegalmente, una pluralità di sostanze stupefacenti. Vengono inoltre depositate deiezioni umane contaminate di residui delle medesime sostanze stupefacenti, da parte di persone che al parco domiciliano. I cani vengono in contatto con queste sostanze e in alcuni casi ci restano secchi. In ogni caso devono subire costose terapie.
Il Parco Sempione, come tutti i parchi della città, è presidiato dalla Guardie Ecologiche Volontarie che hanno il compito di verificare il rispetto del Verde, ed il potere di sanzionare – anche pesantemente – chi fa una cosa che lo spropositato corpus normativo e regolamentare sulla materia dice che non si può fare. Girano in coppia, con la loro divisa verde, a bordo di un’utilitaria bianca con i contrassegni del corpo, della Regione e del Comune. Sono pensionati cui il distintivo ha dato ruolo e potere. Possono appunto sanzione.
Si dirà, bene: saranno inflessibili con quelli che sporcano il parco di roba stupefacente. Andranno a multare, forti del proprio potere sanzionatorio, il gruppo di ubriachi che dissemina bottiglie di birra, cartoni della pizza, buste di patatine sul pratone a ridosso dell’Arco della Pace – un’area da questi ormai privatizzata. Inciso: con i bravi operatori dell’Amsa noi padroni di cane condividiamo le prime ore della giornata dedicate alla pulizia, che spesso contribuiamo a nostra volta a fare. I residui di cibo o i vetri rotti li tiriamo su spesso anche noi che andiamo al parco col cane, perché questi abusi siamo anche noi a subirli.
Le Gev sono inflessibili: piantano l’auto non appena beccano lo sgarro e scendono porte spalancate a fermare il trasgressore. Si fermano solo davanti ai pusher e agli ubriachi. Le Gev non si infilano in situazioni pericolose, preferiscono andare sul sicuro, il trasgressore compulsivo. C’è un cane sguinzagliato? C’è padrone da sanzionare! Ce n’è un sacco al parco, a tutte le ore, con la pioggia e con il sole. 120 Euro di multa e non c’è ragione che tenga. Alle Gev piace veramente tanto vincere facile. Evitano gli uomini dall’aspetto assertivo e con cani minacciosi, selezionano in maniera mirata i più inoffensivi – il vecchietto, la mamma col passeggino, la signora di mezza età – lo intimidiscono, lo esasperano, finché il poveretto cede o sclera.
Ultimamente le Gev fermano i padroni di cane per ammonirli che da gennaio – udite udite – invece di una moratoria ci sarà un inasprimento delle sanzioni: oltre al guinzaglio, anche la museruola (che non va indossata ma solo portata), a prescindere dal cane e dalla condotta del suo padrone. Un accanimento contro gli utenti più civili del parco, un lascia fare incondizionato a tutti gli altri. Se non un abuso, è un mis-uso della funzione.
Le Gev evidentemente ricevono direttive e le applicano con discrezionalità. Tuttavia non ne rispondono. A meno che la direttiva non sia: fare multe per incassare denaro cash. Nascondere roba stupefacente o defecare nei parchi della città viola tutti i possibili regolamenti del verde pubblico e costituisce un pericolo concreto e attuale per persone e animali. Le Gev tuttavia non sanzionano queste trasgressioni e non rispondono dei danni che il loro mancato controllo determina. Impegnati a multare il cocker, d’altronde, non si possono accorgere che pochi metri più in là, al supermarket abusivo, un bastardino finisce in overdose.
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