Governo
Campo Progressista : porte in faccia a Pisapia
Lo definisce il momento della verità.
Giuliano Pisapia lancia un sasso nello stagno e dice la sua : “Si voti al più presto possibile – dice l’ex sindaco di Milano – con una legge elettorale eguale per le due Camere. Renzi deve scegliere se guardare a un’alleanza a sinistra, formando un centrosinistra, o un’alleanza con il Nuovo centrodestra che trasformerebbe il Pd in un partito geneticamente modificato. Il popolo del Pd, io lo conosco bene, non accetterebbe mai la seconda soluzione».
E aggiunge : «Serve un’alleanza aperta, diamole un nome: Campo Progressista, che riunisca le forze di sinistra in grado di assumersi una responsabilità di governo. Non per motivi di potere ma per fare le cose di sinistra. Intendiamoci: anche questo governo ha fatto cose di sinistra, penso alle unioni civili, ma ha dovuto fare anche altre cose che nascevano dalla necessità di arrivare a un compromesso con un partito di centrodestra. Questo non va più bene».
Ognuno si assuma le proprie responsabilità, dice l’ex sindaco di Milano, che sembra disponibile a tornare in campo E a collaborare con Renzi e con il Pd.
Subito su Pisapia si abbatte un fuoco di sbarramento a palle incatenate.
C’e’ chi, come Loredana de Petris, di Sel, consiglia sarcasticamente a Pisapia di “tornare a fare l’avvocato”, definisce la sua operazione una “furbata politicistica” e parla di “ciambella di salvataggio” lanciata a Renzi.
Chi, come Arturo Scotto, Capogruppo di Sel alla Camera, dice che “non si puo’ ricostruire il centrosinistra con il suo killer Matteo Renzi”.
Chi, come Pippo Civati, accusa Pisapia di “mitragliare parole in libertà” e ironizza sul “soccorso arancio”.
Fredda anche l’accoglienza tra gli oppositori di Renzi in ambito Pd : Enrico Rossi dice che l’operazione “Campo progressista” sarebbe “un’operazione nobile” che però “avrebbe senso in un altro contesto”.
Cioè in parole povere : una volta messo Renzi in condizione di non nuocere.
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