Ambiente
Botti di Capodanno. Vietati ma anche no
Lo scorso Capodanno sono stati sparati i botti, esattamente come l’anno prima e come ogni ultimo dell’anno nei decenni precedenti. Si sa, la tradizione.
Eppure, appena un mese prima dello scorso Capodanno, il 19 novembre 2020, il Comune di Milano aveva approvato il Regolamento per la qualità dell’Aria che all’articolo 10 vieta “di accendere fuochi d’artificio (compresi i petardi, mortaretti e artifici esplodenti in genere) e barbecue nel periodo compreso tra il 1 ottobre e il 31 marzo.”
Sparare botti a Capodanno, quindi, è vietato.
Nonostante il divieto, anche lo scorso Capodanno abbiamo contato i feriti, testimoniato il malore dei nostri animali e quantificato il valore di polveri sottili, triplicato il primo gennaio rispetto all’ultimo giorno dell’anno prima.
Ma si sa, la tradizione!
La tradizione però si può anche innovare, depotenziare delle sue implicazioni nocive, specie se siamo in mezzo ad una catastrofe ecologica che dovremmo fare il possibile, ciascuno e tutti, per contenere.
Le ragioni per evitare di sparare botti sono molteplici e tutte molto ragionevoli.
Se la qualità dell’ambiente (che non deriva solo dalla CO2) è una priorità comune non si possono fare eccezioni così onerose in termini di salute pubblica e ambientale, come quella che si riserva a una tradizione dalla quale ci si può anche disabituare, se necessario. Sarà un Capodanno 3, 2, 1, auguriiii, spumante e nessuna esplosione, nessun ferito, nessun via vai di sirene, animali tranquilli, aria non peggiore di quella del giorno prima.
Ho proposto quindi una petizione al Comune di Milano che chiede di estendere il divieto tutto l’anno – se i botti danneggiano l’ambiente, le persone, gli animali lo fanno sempre, non solo a Capodanno – e di accompagnare il divieto con capillari campagne di prevenzione e informazione.
La petizione, formulata sulla piattaforma del Comune di Milano, per ottenere risposta dall’Amministrazione deve riceve almeno mille firme di cittadini milanesi residenti e city user.
Per firmare è necessario avere SPID o CIE (Carta d’Identità Elettronica).
L’obiettivo è mille firme.
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