Milano
Berlusconi chiama alla battaglia: Si al referendum, poi al Governo
Travolgente, dirompente, assolutamente a suo agio sul terreno della campagna elettorale. Silvio Berlusconi rinasce come un’araba fenice, perennemente capace di ridestare l’attenzione sulla sua leadership che – ogni volta che sembra appannarsi – torna più forte e volitiva di prima. A Milano al Piccolo Teatro con Roberto Maroni per perorare il SÌ al referendum del prossimo 22 Ottobre Berlusconi ne ha per tutti: contro i Grillini definiti pauperisti e giustizialisti; contro l’agguato che il regista Sorrentino medita di realizzare contro la sua persone attraverso Tony Servillo nel suo prossimo film (Servillo di casa al Piccolo di Milano)
Conferma, durante la conferenza stampa appositamente organizzata, l’alleanza con la Lega e in caso di vittoria del Centrodestra alle elezioni sarà premier “chi dentro la coalizione prenderà più voti”. Promette che con il referendum arriveranno anche più soldi ai lombardi e che vedrà a Bruxelles Angela Merkel cui proverà a chiedere di lasciare l’Ema a Milano. Infine il colpo di teatro: “in Italia ci sono stati negli ultimi 25 anni 5 colpi di Stato”. Conti alla mano sarebbero compresi anche i suoi 3 governi ( 1994, 2001 e 2008)
Berlusconi non smette di sorprendere. Lo davano per finito. “Io sono qui” dice rispondendo a una domanda di Mediaset. Chi ha orecchie per intendere intenda
Sulla Merkel e i rapporti con la Lega
Cinque colpi di Stato
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