Milano

Basilio Rizzo verbalizza un ordine della Prefettura. Che però non esiste

21 Aprile 2016

Il 15 marzo Marco Cappato, Presidente del Gruppo Consiliare Radicale Federalista Europeo al Comune di Milano, chiede all’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale l’utilizzo di alcune sale dell’Acquario Civico. L’intenzione è farne la location del Liberal Camp, una giornata seminariale organizzata da alcune associazioni di cultura liberale ed europeista, tra cui gli Individual Members dell’ALDE Party. La data fissata per l’incontro è il 17 aprile, la stessa del referendum sulle presunte trivelle.

Il 24 marzo si riunisce l’Ufficio di Presidenza. In quella sede il Presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo informa Cappato che no, in quella data l’Acquario civico non può essere concesso. “Poiché la stessa coincide con la data delle elezioni referendarie – sono le motivazioni di Rizzo, inserite a verbale nella seduta del 24 marzo – è stata interpellata la Prefettura di Milano, la quale ha comunicato che in quella data vige il silenzio elettorale; pertanto l’iniziativa non può essere autorizzata.” Punto.

Tra i promotori di Liberal Camp c’è anche l’Associazione radicale milanese Enzo Tortora. Il 25 marzo, cioè il giorno dopo il diniego del Comune che chiama in causa la Prefettura, il segretario della Tortora Lorenzo Lipparini si rivolge a sua volta all’Ufficio elettorale della Prefettura – via Pec (sic) – ponendo le seguenti domande: “Esistono norme specifiche in materia che impediscono la realizzazione di tali appuntamenti di natura culturale e politica in concomitanza di consultazioni, aventi peraltro argomento differente? Esiste una specifica normativa per quello che riguarda l’utilizzo di spazi pubblici piuttosto che privati che è applicabile al medesimo caso?”

La comunicazione della Prefettura a Lipparini arriva solo il 21 aprile, cioè 4 giorni dopo la data della manifestazione. Ma, contrariamente a quanto ufficialmente affermato e verbalizzato da Basilio Rizzo, per la Prefettura nulla osta allo svolgimento del Liberal Camp nella sede dell’Acquario civico. “Lo svolgimento di manifestazioni spettacolari e di intrattenimento – si legge nella comunicazione ufficiale della Prefettura milanese – non è di per sé interdetto durante il periodo pre-elettorale purché eviti turbative al corretto svolgimento della campagna elettorale e rispetti la disciplina della propaganda elettorale.”
“Poiché l’argomento proposto per la pubblica riunione è nettamente distinto da quello del referendum – continua la comunicazione della Prefettura – gli organizzatori dovranno inoltrare avviso al Questore comunicando quali spazi intendono (Ndr, indicativo nel testo) usare al riguardo, impegnandosi a non utilizzare quelli posti a disposizione delle parti politiche che partecipano alla competizione referendaria.”

Dunque a quale presunta comunicazione della Prefettura ha fatto riferimento il Presidente del Consiglio Comunale di Milano nell’ufficializzare il diniego della concessione dello spazio pubblico richiesto dal consigliere radicale?
Sarà interessante scoprirlo. Cappato ha predisposto un’interrogazione. Ma se intanto Rizzo volesse fornire spiegazioni pubblicamente, di spazio su Gli Stati Generali ce n’è.

@kuliscioff

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