Milano
Attacco diretto al cuore della Lega
Una scritta enorme sul perimetro murale in Via Bellerio a Milano, sede della Lega: “Grande Nord”.
Non era mai accaduto. Per la prima volta nel momento del suo massimo successo, Matteo Salvini viene contestato a casa sua. Sui muri di Via Bellerio, lungo il perimetro che costeggia la roccaforte leghista, un’enorme scritta è stata apposta nella notte accanto al simbolo dell’Alberto da Giussano e al nome Lega Nord, oggi simbolicamente evirato dalla svolta politica impressa al movimento, dal Ministro degli Interni. E tanto più simbolica appare la cosa alla luce del fatto che i muri sono stati per anni il paradigma della comunicazione della Lega, ricoperti di scritte lungo le arterie autostradali che da Venezia portavano fino a Torino. E ancora più simbolico che gli indipendentisti capeggiati da Roberto Bernardelli, facciano sentire la loro voce proprio nel momento del massimo successo di Salvini.
Qualcosa nella galassia Lega si sta muovendo. Interpellati dal sottoscritto, all’interno di Via Bellerio, hanno gentilmente declinato. Roberto Bernardelli, il segretario di Grande Nord, uomo per anni vicinissimo a Umberto Bossi, invece ha dichiarato di “voler ricordare innanzitutto il Nord a chi se n’è dimenticato”. Monica Rizzi, coordinatrice del movimento, ha dichiarato di “non sapere chi sia stato, ma andrebbe premiato”.
Balza agli occhi che le mura di Via Bellerio sono a pochi metri dalla pattuglia militare che stanzia giorno e notte da alcuni anni davanti l’ingresso del movimento della Lega. Più che altro lo smacco è quello: che il ministro degli Interni si sia visto imbrattare le mura di casa senza che nessuno se ne accorgesse non depone a suo favore e certamente sarà oggetto di polemica nei giorni a venire.
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