Milano

Assolto Ananda, per la Procura il temibile pedone ‘killer’

2 Novembre 2016

Ananda, il pedone killer, va assolto. Forse mancava la volontà di commettere il reato, stando al dispositivo letto questa mattina dal giudice Costa della IX sezione penale. La storia era questa: un pedone mezzo ubriaco, Ananda G.U.L., attraversa la strada lontano dalle strisce pedonali. Viene investito da un motociclista di nazionalità indiana. Ananda, mezzo acciaccato, se la dà a gambe, mentre chi l’ha investito con il motorino resta a terra, ferito. Non muore, sia chiaro, il nostro titolo è una forzatura giornalistica.

Insomma però il povero pedone-ubriaco-investito finisce a processo per aver omesso di soccorrere il centauro che l’ha travolto.

Il pm ne aveva chiesto la condanna a otto mesi di reclusione. Il giudice lo ha assolto con la formula dubitativa dell’art 530 secondo comma affermando che “il fatto non costituisce reato”. Ovvero il fatto – l’omissione di soccorso – c’è stato, ma non è pienamente provato che l’imputato avesse la consapevolezza di commettere il reato: bisognerà attendere le epocali motivazioni per capire se il giudice attribuisca la mancanza dell’elemento soggettivo al fatto che il soggetto era, come dicevamo, lievemente alterato dai diabolici effetti dell’alcol.

Festeggia il legale di Ananda, l’avvocato Enrico Belloli: “Diciamolo come direbbe D’Alema: è andata bene ma è giusto così”.

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