Milano
Assistenza ai passeggeri con disabilità: così si fa a Linate e Malpensa
L’attenzione alla disabilità dovrebbe essere normale, ma non sempre lo è. Il problema, molto spesso, oltre che essere strutturale, è culturale, e ripartire dalle nuove generazioni, facendo capire loro che la disabilità ha bisogno di un suo spazio è forse parte della soluzione, sicuramente è un buon inizio. Secondo una recente indagine ISTAT vivono in Italia oltre 3 milioni di persone con gravi disabilità. Il prossimo 3 dicembre è la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. Quest’ultima è stata istituita nel 1981 ma, dal luglio del 1993, il 3 dicembre è diventato anche Giornata Europea dedicata allo stessa tema, per merito della Commissione Europea, e in accordo con le Nazioni Unite. Come riportato dalla “Convenzione sui diritti delle persone con disabilità”, il fine da perseguire dovrebbe essere quello di proteggere ed assicurare il godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità senza discriminazioni di alcun tipo, promuovendo la loro effettiva partecipazione ed inclusione all’interno della società.
E inclusione spesso fa rima con accessibilità. Ci sono zone d’Italia accessibili, ma altre veramente ostili. Se Torino è in vetta alla classifica e Reggio Emilia se la cava, Roma e Agrigento rotolando in fondo, almeno secondo un’indagine dell’Anmil, l’Associazione italiana mutilati e invalidi del lavoro, elaborata attraverso le segnalazioni dei suoi 400 mila iscritti. Il Centro-nord prova così a ripensare e rendere le sue città accessibili a tutti, e il Sud per la maggiore arranca.
Per chi ha una disabilità o ha difficoltà motorie, quindi, se è faticoso vivere la quotidianità nelle proprie città, a volte, non può essere meno complicato organizzare uno spostamento, un viaggio. Vi siete mai fratturati una caviglia? Avete mai provato a viaggiare con un disabile? Se lo Stato ha una enorme responsabilità civica nel rendere pienamente accessibili e vivibili a tutti le città e i territori, non meno importante è il ruolo di chi i servizi li offre, dei privati quindi.
SEA, la società che gestisce gli aeroporti di Milano, offre una serie di servizi di assistenza ai viaggiatori “a ridotta mobilità” che semplificano notevolmente il viaggio a chi non è completamente autonomo. E così prendere un aereo diviene spesso più facile che prendere un treno, una metropolitana oppure visitare un museo. I passeggeri a ridotta mobilità sono tutti quei passeggeri che hanno difficoltà motorie permanenti (oppure temporanee) e che transitano all’interno degli aeroporti.
Tutti i servizi a Linate e a Malpensa rivolti ai passeggeri con disabilità e/o a mobilità ridotta sono effettuati, a titolo gratuito, da personale specializzato che si appoggia alle Sale Amica presente in tutti e tre i terminal degli aeroporti di Milano. Al fine di rendere confortevole la permanenza negli scali, SEA ha organizzato, per queste sale presenti in aeroporto, bagni accessibili, monitor con gli orari dei voli, internet point, materiale informativo (anche in formato braille) e soprattutto la presenza di personale qualificato, che accompagna i passeggeri in aereo ma anche in bagno o a fare acquisti se lo desiderano. Il Gruppo mette a disposizione anche degli Ambulift, mezzi speciali per l’ingresso diretto nell’aeromobile.
Ma come si può beneficiare di questo tipo di assistenza? La richiesta va inoltrata alla compagnia aerea, all’agenzia di viaggio o al tour operator con almeno 48 ore di anticipo rispetto alla partenza prevista, e bisogna presentarsi in aeroporto entro l’orario comunicato. In alternativa è bene presentarsi con due ore di anticipo ai citofoni, punti di attivazione del servizio, segnalati come Sala Amica Pick Up Point, oppure un’ora prima presentandosi direttamente al check-in. La Sala Amica è quindi centro nevralgico, dove arrivano le prenotazioni. In base al tipo di esigenze, (la prenotazione arriva sul palmare del personale con sigle personalizzate sulle necessità del viaggiatore), SEA predispone l’assistenza.
Ma non è finita qui. Nei terminal sono presenti anche percorsi tattili a pavimento, per gli ipovedenti, oltre a telefoni ed ascensori dotati di tasti in Braille. Negli ascensori, peraltro, è installato un sistema di sintesi vocale per indicare il piano di arrivo, e con una semplice segnalazione c’è la possibilità di portare con sé il proprio cane guida. Tutti servizi che sono sinonimo di attenzione nei confronti dei viaggiatori.
Ogni passeggero è una città del mondo, ognuno ha la sua storia e la sua peculiarità e accessibilità, non significa solo rispettare direttive e leggi ma vuol dire anche capacità di accogliere e rispondere al bisogno della persona.
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