Immobiliare
Ancora emergenza abitativa a Milano. Ieri manifestazione degli inquilini
Ieri, 27 marzo, si è svolta a Milano una manifestazione per il diritto alla casa. I sindacati degli inquilini hanno chiamato alla mobilitazione i propri iscritti, invitando anche la popolazione, per evidenziare ancora una volta l’emergenza abitativa del capoluogo lombardo.
A Milano, ma a onor del vero non solo qui, aumentano gli affitti e le spese, ma anche gli sfratti e i pignoramenti immobiliari. Il corteo di denuncia di questa situazione è partito alle 16:00 dalla Prefettura e si è diretto verso Piazza della Scala dove ha sede Palazzo Marino (sede del Comune). Qui i rappresentanti dei sindacati sono stati ricevuti dalle istituzioni cittadine dopo le 18:00.
La scelta dei punti di partenza e di arrivo del corteo è legata ai due principali interlocutori sull’emergenza abitativa.
I partecipanti alla manifestazione, e firmatari del volantino, sono i vari sindacati degli inquilini (SUNIA, SICET-CISL, UNIAT, Unione Inquilini, CO.N.I.A, AS.I.A-USB, FEDER.CASA), associazioni di base e comitati contro gli sfratti. Presenti anche gli abitanti delle case popolari per chiedere a Comune e Prefettura di avviare delle iniziative a favore di chi non riesce a permettersi i costi del mercato degli affitti a Milano.
Per Ermanno Ronda (SICET) è fondamentale che le persone sfrattate non restino senza soluzioni. Inoltre il problema della casa a Milano non può essere risolto solo dal Comune e dalla Prefettura, ma è necessario un intervento concreto del Governo e della Regione.
Per Carmelo Benenti, segretario generale del Sunia Milano, la città è ormai invivibile dal punto di vista abitativo, e a questo proposito Mattia Gatti (SICET Milano) chiede di “agire prima che diventi solo per ricchi”.
Presenti anche alcuni partiti politici (tra i quali Alleanza Verdi-Sinistra, Rifondazione Comunista e Movimento 5 Stelle) con le proprie bandiere e alcuni rappresentanti locali.
I temi della manifestazione sono stati la gestione degli sfratti, l’emergenza abitativa, la gestione degli alloggi comunali, il costo delle case e la richiesta di regolarizzazione degli occupanti delle case pubbliche.
Secondo i sindacati a fronte di 1800 sfratti esecutivi, altrettanti pignoramenti immobiliari e 1400 domande di servizi abitativi transitori dovuti a situazioni di sfratto, ci sono soltanto 100-150 case che vengono assegnate ogni anno.
L’emergenza abitativa riguarda 17.000 famiglie che hanno fatto domanda e tutte le sigle chiedono alle istituzioni “un radicale cambiamento delle politiche abitative”.
Ecco i principali punti e le richieste presenti sul volantino, stilato dai sindacati, sulla situazione di Milano:
- AFFITTI, SPESE E RISCALDAMENTO CONTINUANO A CRESCERE;
- LE FORME DI SOSTEGNO AGLI INQUILINI SONO SEMPRE PIU’ INCERTE;
- ALLE FAMIGLIE SFRATTATE NON È PIU’ GARANTITA ALCUNA SOLUZIONE;
- IL GOVERNO TAGLIA TUTTI I FONDI DI SOSTEGNO PER L’AFFITTO;
- REGIONE LOMBARDIA MANTIENE UNA LEGGE DISCRIMINATORIA CHE ESCLUDE I PIU’ POVERI E NON FINANZIA L’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA;
- ALER DA ANNI CONTINUA A VENDERE ALLOGGI E A TOGLIERLI DAI NORMALI CANALI DI ASSEGNAZIONE;
- ANCHE IL COMUNE HA DELIBERATO DI VENDERE GLI ALLOGGI PUBBLICI MIGLIORI E PROGETTA DI TOGLIERE PIU’ DI 2.000 CASE DALLE ASSEGNAZIONI IN GRADUATORIA PER AFFITTARLE A CANONI PIU’ ALTI.
CHIEDIAMO A TUTTE LE ISTITUZIONI UN RADICALE CAMBIAMENTO DELLE POLITICHE ABITATIVE.
PERCHE’ MILANO NON SIA UNA CITTA’ PER SOLI RICCHI OCCORRE INVERTIRE LA ROTTA CON INTERVENTI PUBBLICI IMPORTANTI PER CONTRASTARE L’EMERGENZA ABITATIVA CHE NEI PROSSIMI MESI RISCHIA DI DETERMINARE UN GRAVISSIMO DRAMMA SOCIALE PER MIGLIAIA DI FAMIGLIE.
Devi fare login per commentare
Login