Milano
Alitalia, i lavoratori: “Non accettiamo di essere trattati cosi”
Il colpo d’occhio è evidente: sono soprattutto donne. Sono le lavoratrici e i lavoratori della compagnia di bandiera ad essere venuti sotto il palazzo del potere a Milano, la casa dei lombardi, in cui sonnecchia vaporosamente tra le scrivanie coperte di carte, il problema di Alitalia. Il quale, essendo cosa romana, non sollecita certo né gli interessi e neppure le quiete coscienze dei suoi avventori, ivi giunti per la tutela degli interessi circoscritti fino a quel di Piacenza, oltre il quale siamo in territorio forestiero e dunque al di fuori delle competenze così laboriosamente declinate dai consiglieri regionali. Invece, per chi si allontana dal diritto ad una busta paga o per chi la parola futuro la vede declinata con la parola disoccupazione ovviamente la prospettiva è diversa.
Sarà per questo che le donne e gli uomini di Alitalia rivendicano un ruolo esercitato in modo conforme alle direttive e anche in modo realmente solidaristico: “Alitalia ha trasportato i dispositivi di sicurezza contro il Covid” mi dice una delle lavoratrici in piazza. Insomma nulla per caso.
Uno di loro semplicemente aggiunge: “Non ci sto a farmi trattare cosi”
È il sentimento di molti italiani oggi. Non ci stanno a farsi trattare in questo modo. Come se fossero pecore, come se fossero degli oggetti.
Il video con le interviste
Devi fare login per commentare
Accedi