Milano
Aggressione alle forze dell’ordine in Centrale a Milano: le reazioni
Li poteva uccidere. Ismail Tommaso Ben Yousef Hosni, (nella foto di copertina) ha vent’anni: di madre italiana e di padre tunisino (ma secondo alcuni giornali la sintesi delle due patrie lo ha reso “marocchino”).
Ieri sera alle 20 durante un normale controllo in Stazione Centrale a Milano effettuato da due militari e un poliziotto, ha estratto il suo coltello ed ha cercato di colpire le forze dell’ordine. Colluttazione durata pochi secondi ma in grado di ferire in modo lieve due dei tre uomini: poi Ismail Hosni è stato bloccato e condotto in carcere (a San Vittore) con l’accusa di tentato omicidio.
In mattinata Beppe Sala, primo cittadino del capoluogo lombardo, ha fatto visita ai due uomini feriti da Hosni, ricoverati in due diversi nosocomi (Sacco e Fatebenefratelli) della città. Sala ha dichiarato che Hosni non è un immigrato ma un ragazzo nato e vissuto a Milano e dunque italiano a tutti gli effetti e, nell’esprimere gratitudine agli uomini feriti per il servizio adempiuto con coraggio, ha poi aggiunto che domani sarà alla testa del Corteo voluto a favore dell’immigrazione. Intanto sono arrivate poco alla volta le reazioni delle principali forze dell’opposizione. A partire da quella di Maria Stella Gelmini.
Le dichiarazioni di Beppe Sala
Ecco le sue dichiarazioni a poche ore dai fatti:
“Con Prefetto e Questore mi sono recato agli ospedali Sacco e Fatebenefratelli per visitare il militare e l’agente feriti ieri sera in stazione Centrale. Ho espresso vicinanza e riconoscenza a chi, soprattutto in questi momenti, fa un lavoro prezioso e molto difficile.
Ma analizziamo con lucidità cosa è successo ieri sera.
Il criminale che ha accoltellato gli uomini delle forze dell’ordine è figlio di madre italiana e di padre nordafricano ed è italiano a tutti gli effetti. Ciononostante a qualcuno fa comodo buttare questo atto criminoso sul conto dei migranti.
Sono certamente consapevole del fatto che la sicurezza è un elemento fondamentale nella vita di una città metropolitana come la nostra. Su questo non arretreremo mai di un solo passo e ringrazio le forze dell’ordine per l’enorme lavoro che stanno facendo.
Resto comunque convinto che l’accoglienza sia un dovere della nostra città e di chiunque possa alleviare le sofferenze di chi è in difficoltà serie e chiede aiuto.
Per questo confermo che domani guiderò la marcia “Insieme senza muri”, per una Milano sicura e accogliente.
Invito tutti a una presenza pacifica che aiuti la riflessione su una tematica così rilevante.
Infine, vedo alcuni che chiedono l’annullamento della marcia e ripenso a quanti erano in coda per rubare un selfie con il Papa nel corso della sua visita a Milano, salvo dimenticarsi all’istante l’insegnamento del Santo Padre.
Forse un po’ di coerenza non guasterebbe”.
Matteo Salvini
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