Milano

Adesso basta, cari Balzani, Sala e Majorino: fate una cosa di sinistra

12 Marzo 2016

Adesso veramente basta. Per tutti quelli come me che fin dal 2010 si sono adoperati perché Milano tornasse una città civile.

Per tutti quelli che hanno speso tempo, risorse, denaro, cuore e passione perché Giuliano Pisapia vincesse le elezioni e cambiasse il modo di far politica e di pensare questa città.

Per tutti quelli che in questi cinque anni hanno difeso, promosso, appoggiato le scelte i questa giunta anche quando non erano proprio del tutto d’accordo.

Per tutti quelli che anche questa volta, nonostante le premesse non fossero delle migliori, si sono lanciati in una campagna delle primarie che non prometteva niente di buono.

E anche per quelli che durante queste primarie hanno litigato nonostante fossero amici, e che oggi magari si trovano nella difficoltà di dover ricucire.

Per tutti coloro che pur non avendo partecipato direttamente sono però andati a votare e si aspettano di poter votare ancora.

Ecco per tutti questi e per tutti quelli di cui mi sono dimenticato, adesso VERAMENTE BASTA.

Dovete, cari Balzani, Sala, Majorino, raccontarcela tutta.

Pubblicamente.

Fate una cosa di sinistra: rendete partecipi quelli che dite di voler rappresentare della situazione reale in cui ci troviamo, smettendola di dare l’impressione di essere al mercato del pesce delle poltrone e dei ruoli.

Siamo stufi di sentire anedottiche di tutti i tipi, in cui ognuno di voi, a seconda di chi ce la racconta, sembra o il salvatore della patria o il più grosso furbastro della politica italiana.

Adesso basta rinfacciarvi scorrettezza, mancanze, offese reciproche, frecciatine.

Adesso, se non volete che Milano torni dov’era , dovete fare una sola cosa.

Raccontarci come la pensate veramente, cosa desiderate, cosa non volete assolutamente, ma dovete farlo con chiarezza, trasparenza e se ci riuscite sincerità. A viso aperto e testa alta.

Fate finalmente una cosa di sinistra: raccontate a chi dite di voler rappresentare come stanno veramente le cose, senza sotterfugi, segreti e accordi sottobanco.

Non trattate i vostri elettori come degli ignoranti che devono continuare a non sapere, perché non capiscono e non capirebbero i grandi misteri della politica.

E se non siete d’accordo diteci qual è il vero oggetto del contendere.

Così potremo capire e forse tornare a darvi una mano o quantomeno a votarvi.

Alternative non ce ne sono.

Così non si vince e  se anche , per una convergenza astrale favorevole,  si vincesse di nuovo , continuando con questo andazzo la vita del futuro sindaco sarebbe assolutanente impossibile.

Tutti noi ci aspettavamo che, finite le primarie, questa litigiosità insensata terminasse.

Ce lo aspettavamo e ce lo meritiamo.

Non ci meritiamo comunicati insensati e illeggibili, dichiarazione a mezza bocca, gossip sputtananti dell’uno e dell’altra, voci di corridoio , analisi politiche criptiche e altre amenità del genere.

Meritiamo rispetto.

In caso contrario potete anche dedicarvi ad altro perché, andando avanti così, la vittoria sarà molto improbabile.

Perché io non conto niente, ma sono uno. Uno di quegli uno che sommati fanno due, tre, trecento, mille, e diecimila.

 

 

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